Sono iniziati i lavori del Consorzio di Burana nella zona di Alta Pianura necessari a far fronte ai periodi di crescente siccità che già da alcuni anni si verificano nel corso della stagione irrigua. Le opere, del valore complessivo di 1.107.343 € e inserite nei finanziamenti del parco progetti di rilevanza nazionale nel settore dell’irrigazione, sono nate per rispondere allo stato di emergenza idrica dichiarato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e sono inserite nel piano degli interventi urgenti per fronteggiare la crisi idrica della Regione Emilia-Romagna.

 

 Due sono le opere avviate: un micro-bacino di accumulo idrico ad uso prevalentemente irriguo in alveo del Canale San Pietro in località San Lorenzo – Comune di Castelnuovo Rangone (MO) e un impianto interaziendale di micro-irrigazione integrata nel comprensorio ad alta specializzazione cerasicola del Comune di Vignola (MO). “I corsi d’acqua naturali che attraversano il territorio di alta pianura modenese, compresi i fiumi Panaro e Secchia, sono caratterizzati da un regime idraulico di tipo torrentizio e segnati, oggi, da lunghi periodi di magra durante il periodo estivo; per tale ragione non possono rispondere pienamente alle necessità irrigue degli agricoltori” afferma Fausto Balboni, presidente del Consorzio di bonifica Burana. In particolare, nella zona di Alta Pianura le principali fonti di approvvigionamento a fini irrigui sono costituite dal canale San Pietro, che deriva le acque in sponda sinistra del Fiume Panaro ed ha origine ai piedi della Rocca di Vignola, e dal canale Diamante, il quale a causa dell’abbassamento dell’alveo del Fiume Panaro verificatosi negli ultimi decenni, non è più in grado di derivare le proprie acque. “È in un quadro climatico che si è profondamente modificato negli ultimi anni che nasce il progetto dei micro invasi: per migliorare l’efficienza irrigua aziendale e ammodernare il sistema delle infrastrutture di bonifica e di distribuzione delle acque di irrigazione. Le soluzioni adottate con questo progetto colgono in pieno gli orientamenti cui si ispira il Piano di Tutela delle Acque adottato dalla Regione Emilia-Romagna, per ottenere il massimo risparmio idrico e l’ottimizzazione delle risorse irrigue. Inoltre, razionalizzando gli apporti idrici su colture di pregio, si persegue anche l’obiettivo del miglioramento della qualità dei prodotti agricoli” dichiara il direttore dell’Ente Gianni Chiarelli. “L’intervento di Castelnuovo Rangone sul Canale di S.Pietro, parte dal presupposto che si tratta di un canale inserito in una conformazione plano-altimetrica del territorio compreso fra il Torrente Nizzola e il Rio Gamberi, per un tratto di circa 500 metri con una pendenza estremamente ridotta – ribadisce Chiarelli. – Tale caratteristica rende possibile la creazione in alveo del Canale San Pietro di un micro-invaso idrico mediante la realizzazione di una paratoia che funge da sbarramento. Il nuovo bacino di accumulo funzionerà a gravità e le acque potranno essere raccolte ed utilizzate, in caso di siccità prolungata, con la semplice regolazione della nuova paratoia installata sul canale.”

 L’intervento previsto sul Canale Diamante, per la realizzazione di un impianto di irrigazione integrata interaziendale, sarà invece in grado di ridurre la dispersione irrigua ed ottimizzare la distribuzione delle acque a vantaggio della cerasicoltura vignolese. “Solo ragionando in un’ottica di lungo periodo si possono fronteggiare i cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo – conclude il presidente Balboni – specialmente in zone dalle coltivazioni importanti come quelle di Vignola che rappresenta un’eccellenza nella produzione italiana di ciliegie.”

 

Nelle foto: sopra, irrigazione di frutteti a Vignola; sotto, il Canale San Pietro

 Modena, 28 febbraio 2008

 Ufficio Stampa Consorzio di Bonifica Burana

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