BOLOGNA – Mentre siamo alle prese con un altro inverno fuori media nelle temperature, anche se con qualche piovasco in più di quello scorso, nelle aziende agricole cominciano le prime preoccupazione per la prossima annata colturale. Ecco una buona occasione per fare il bilancio idrico per un settore – quello agricolo della pianura bolognese – in cui la possibilità irrigua fa la differenza tra un’azienda e l’altra. Secondo il Consorzio della Bonifica Renana (il cui comprensorio assorbe quasi integralmente i terreni coltivabili di Bologna tra la via Emilia e il Reno) nel 2007 sono stati distribuiti oltre 50 milioni di metri cubi d’acqua destinati all’irrigazione, con un picco distributivo concentrato tra maggio e luglio, quando le colture sono al massimo delle loro esigenze. Sono quasi 2.000 le imprese agricole che lo scorso anno hanno irrigato utilizzando l’acqua che la Bonifica Renana eroga nel comprensorio di pianura, ad oltre 15 mila ettari coltivati e destinati in gran parte a colture ortofrutticole e foraggere di qualità.  

Senza l’acqua che la Renana distribuisce ogni anno, canali e scoline resterebbero a secco, con danni economici incalcolabili per le aziende e danni rilevanti all’ambiente causati da un progressivo inaridimento dei suoli. Ma occorre sottolineare un altro aspetto: in un anno particolarmente siccitoso come quello scorso le istituzioni hanno chiesto a tutti gli operatori di fare uno sforzo particolare nella direzione del risparmio idrico. Secondo Paolo Pini, responsabile del servizio agrario del Consorzio Bonifica Renana: “Renana e mondo agricolo insieme hanno fatto la loro parte. In un anno caldo e con un forte anticipo di maturazione per tutte le colture, si è risparmiato oltre un 18% nell’uso della risorsa idrica. Ciò è stato possibile grazie ad una chiusura parziale delle paratoie di connessione con il Canale Emiliano Romagnolo e quindi ad una riduzione dei volumi disponibili che però non ha inciso sulle esigenze colturali ed aziendali.” Un ottimo risultato, quindi, che vede la Renana e le sue aziende tra i componenti virtuosi dell’Alleanza per l’Acqua, partita lo scorso anno a livello provinciale per far fronte all’emergenza di un 2007 particolarmente critico.