E’ all’insegna dell’aumento di operatività il bilancio di previsione 2008 del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale con sede in Lugo. Complessivamente, la parte corrente del bilancio, vale a dire quella indipendente da finanziamenti esterni per nuove opere, ammonta a 9.203.000 euro. Il dato è in diminuzione di 244.000 euro rispetto all’importo assestato del 2007, mentre aumenta di soli 20.000 euro rispetto al preventivo iniziale (+0,22 %). Ciò significa che vi è una tendenza al contenimento dei costi di struttura dell’ente. Si registra, infatti, una diminuzione di 62.000 euro (- 4,5%) delle spese per servizi generali e di 95.000 euro (-2,68%) delle spese per il personale. Quest’ultima voce è particolarmente significativa se si considera che, nelle stime del bilancio 2008, si è tenuto conto dei previsti aumenti retributivi dovuti al rinnovo del contratto nazionale. Tra l’altro, pur in presenza di un calo dei costi del personale, si è avuta negli ultimi anni un’indubbia riqualificazione complessiva dell’organico, grazie all’inserimento di nuove figure professionali selezionate in base alle rinnovate esigenze dell’ente. Di segno opposto è, invece, l’andamento del capitolo relativo alla manutenzione delle opere, che aumenta di 157.000 euro (+9,5%) rispetto alle previsioni iniziali del 2007. Si incrementa, quindi, la dotazione per i lavori di diserbo meccanico della rete scolante consortile, per espurghi, risezionamenti e riprese di frane in misura superiore a quella richiesta dall’adeguamento al tasso di inflazione. 

Grazie al dimagrimento complessivo della struttura, si avrà una maggiore operatività nonostante la contribuenza aumenti in misura inferiore al tasso di inflazione. L’importo totale dei contributi ordinari a ruolo aumenta, infatti, solo dell’1,42%.  

Dalla gestione del Consorzio emerge un segnale confortante – afferma il Presidente Alberto Asioli. Mentre vengono annunciati aumenti generalizzati delle tariffe dei servizi, dai treni all’energia elettrica, al gas, noi riusciamo a tenere l’incremento dei contributi sotto l’inflazione, sia quella dell’indice Istat per le famiglie, sia quella specifica del settore bonifica, ben più alta data l’elevata incidenza dei costi energetici. E ciò avviene senza pregiudicare l’operatività dell’ente, anzi con un aumento rilevante dei lavori di manutenzione. Si dimostra, quindi, che la dimensione in cui operiamo è ottimale sia per conseguire economie di scala, sia per mantenere un contatto continuo con la base dei consorziati e le istituzioni locali”.  

 

Bonifica idraulica di pianura  Per bonifica idraulica di pianura si intende l’attività di manutenzione, esercizio, tutela e vigilanza di canali consortili, impianti idrovori ed ogni altra opera preposta allo scolo delle acque di pioggia ed alla difesa da inondazioni. Il distretto di pianura del comprensorio della Romagna Occidentale ha un’estensione di circa 73.000 ettari. Esso è compreso tra il Sillaro ad ovest, il Lamone ad est, il Reno a Nord e la via Emilia a Sud. In questo territorio, che comprende centri abitati importanti quali Lugo, Bagnacavallo, Alfonsine, parte di Imola e parte di Faenza, lo scolo delle acque di pioggia è assicurato esclusivamente dalle opere artificiali di bonifica gestite dal Consorzio, tra cui canali artificiali di scolo per uno sviluppo lineare di circa 1.000 Km, 15 impianti idrovori, due casse d’espansione per un capacità complessiva di 615.000 metri cubi.  Nel 2008, l’impegno del Consorzio sul fronte della bonifica idraulica di pianura sarà concentrato sui lavori di manutenzione. Una volta completati i grandi lavori di sistemazione idraulica successivi agli eventi alluvionali del 1996, si registra, infatti, una cronica carenza di risorse pubbliche per nuove opere in questo settore. Restano, quindi, in attesa di finanziamento due interventi che sono in cima alla lista delle priorità segnalate dal Consorzio: 1) la sistemazione idraulica del collettore generale Canale di bonifica in destra di Reno; 2) la cassa d’espansione delle piene del Canale dei Mulini tra Castelbolognese e Solarolo. In particolare, per il Canale destra Reno, in un recente convegno dedicato ai mutamenti climatici, organizzato dall’ente, è stato presentato lo studio condotto dal Consorzio, preliminare alla progettazione esecutiva delle opere di sistemazione. Nella programmazione dell’ente, queste ultime sono state articolate in stralci successivi, relativi ad interventi, quali le sistemazioni delle botti sottopassanti i fiumi, che, seppur parziali, possono migliorare in misura rilevante la funzionalità del canale.  

Irrigazione Nella tarda primavera del 2008 saranno ultimati i lavori di distribuzione irrigua dell’acqua del C.E.R. nell’area Senio-Lamone, dell’importo di 25,5 milioni di euro. Verrà servita una superficie di 3.100 ettari per gli usi irrigui nel territorio dei Comuni di Faenza e Cotignola. Le opere di adduzione forniranno la risorsa idrica anche per usi extra-agricoli, in particolare per il potabilizzatore che verrà realizzato a Faenza. Proseguiranno, inoltre, analoghi lavori dell’importo di 19,7 milioni di euro nell’area Selice-Santerno. Ad ultimazione delle opere, prevista per il 2009, sarà servita, per gli usi irrigui, una superficie di 2.830 ettari nei Comuni di Imola e Mordano, che si aggiungono ai 650 ettari del distretto già realizzato. Avranno inizio anche i lavori del 3° stralcio della distribuzione irrigua nell’area Santerno-Senio, dell’importo di 12,6 milioni di euro, che porteranno alla realizzazione di un distretto irriguo di 1.025 ettari in aggiunta a quelli già esistenti della superficie di circa 3.500 ettari.  

E’ attesa la conferma dello stanziamento di nuove risorse per il piano irriguo nazionale in cui figurano le opere di completamento della distribuzione irrigua tra C.E.R. e via Emilia, in particolare nelle aree Senio-Lamone (stralcio dell’importo di 13,6 milioni di euro per una superficie di 3.022 ettari) e Santerno-Senio (stralcio dell’importo di 7,3 milioni di euro per una superficie di 1.550 ettari).  

Bonifica Montana Nel distretto montano, avente una superficie di circa 120.000 ettari di cui 70.000 in Emilia-Romagna e 50.000 in Toscana, comprendente, da ovest verso est, le vallate del Santerno, del Senio, del Lamone e del Marzeno, il Consorzio è impegnato in numerosissimi interventi di sistemazione idraulico-forestale, quali realizzazione e manutenzione di briglie, drenaggi, consolidamento di pendici in frana, nella gestione degli acquedotti rurali, nella manutenzione della viabilità minore in accordo con gli enti locali, nella progettazione e direzione di lavori previsti dal piano regionale di sviluppo rurale. All’operatività ordinaria, che farà registrare un significativo aumento, si aggiungerà l’impegno nella progettazione e realizzazione di opere di sistemazione idraulica e di realizzazione di invasi in Comune di Firenzuola. Tali opere, dell’ammontare complessivo di circa 7,5 milioni di euro, sono previste nel programma degli interventi per l’attenuazione dell’impatto della costruzione della linea ferroviaria di alta velocità. Altre opere analoghe verranno progettate e realizzate nell’ambito di un diverso programma approvato con provvedimento della giunta regionale toscana. Si tratta di lavori che, pur realizzati in Toscana, porteranno un beneficio anche alla parte emiliano-romagnola delle vallate interessate.  

Sempre intenso sarà, inoltre, l’impegno sul fronte degli interventi previsti dal piano regionale di sviluppo rurale, per i quali il Consorzio è stato individuato come ente attuatore. Si tratta di lavori che, in un primo momento, riguarderanno l’acquedottistica rurale e la viabilità minore.  

Resta temporaneamente al palo, invece, la progettazione ed esecuzione di invasi irrigui interaziendali per difficoltà di natura amministrativa che si spera possano essere superate al momento della priva revisione del p.r.s.r.. In questo campo, la capacità tecnica del Consorzio ha potuto esprimersi nell’ambito del precedente piano con la realizzazione di ben 10 invasi, più uno finanziato interamente dalla Regione Emilia-Romagna, che, oltre a supportare le esigenze di approvvigionamento idrico delle colture agricole, hanno effetti positivi sul bilancio idrico delle vallate.