"L’impegno del Burana è quello di migliorare i servizi per l’Appennino e
istituire un tavolo con le autorità competenti montane al fine di
individuare priorità e ricercare più risorse  economiche". Lo precisa il
presidente del Consorzio di Bonifica Burana, Fausto Balboni, che si fa
promotore di un organismo, snello, composto da enti e istituzioni che si
occupano dei territori collinari e montani al fine di stabilire quali sono
gli interventi da attuare e a quali dare massima priorità, compatibilmente
con i fondi a disposizione. "La presenza costante dei tecnici consorziali
sul territorio montano ha consentito di rilevare un pacchetto di 20
milioni di euro di necessità finanziarie – prosegue Balboni –  per
risanare il pesante stato di degrado presente nel territorio. Abbiamo
incrementato gli interventi in Appennino del 26% rispetto al passato, pur
riconoscendone l’insufficienza, ma superiore di oltre il doppio rispetto
all’intervento pubblico. Si tratta quindi  – dice ancora Balboni – di
attivare tutte le opportunità e le sinergie per creare i presupposti di
concreta operatività nel territorio montano".  Il Burana ricorda altresì
che la regimazione delle acque parte da monte e i relativi costi non
possono essere scorporati in base a fasce altimetriche.
"Nelle prossime settimane – conclude il presidente del Burana  – daremo
concretezza ad un Tavolo di lavoro per la definizione di un protocollo
d’intesa per recuperare la necessaria sicurezza idraulica e ambientale
nell’Appennino".