Si è concluso nei giorni scorsi l’intervento di ripristino da parte del Consorzio della Bonifica Renana di un tratto della strada comunale via Tanari a Castel San Pietro Terme in località Varano, che era franato a fine 2006. E per verificarne i risultati questa mattina c’è stato un sopralluogo con il sindaco Vincenzo Zacchiroli, il vicesindaco Giuseppe Cenni (con delega ai lavori pubblici), il Vicepresidente della Bonifica Renana con delega alla montagna Giorgio Vitali e il responsabile tecnico ing. Francesca Dallabetta.


Si tratta dell’intervento più rilevante seguito nel 2007 tra i molteplici interventi che la Renana effettua tutti gli anni in collina e montagna e la complessità dell’opera motiva i 590 mila euro complessivi dell’investimento.
La collina di Castel San Pietro Terme presenta caratteristiche croniche di fragilità idrogeologica: bastano brevi episodi di piovosità intensa per accelerare l’erosione superficiale dei calanchi e provocare franamenti diffusi delle argille. E’ ciò che si è verificato nell’autunno 2006 lungo il tracciato di via Tanari, che collega il capoluogo con la frazione di Montecalderaro: le piogge hanno portato via il terreno sotto la gabbionata di sostegno e provocato il lento svuotamento della base stradale per oltre 60 metri di strada. Si è proceduto immediatamente con intervento d’urgenza per mettere in sicurezza via Tanari ed i cittadini che la percorrono quotidianamente.

“E’ un grande lavoro – hanno concordato il sindaco Vincenzo Zacchiroli e il vicesindaco Giuseppe Cenni -. Non saremmo riusciti ad intervenire così velocemente senza il Consorzio della Bonifica Renana che progetta e realizza direttamente gli interventi. Stiamo pensando di invitare qualche classe per far vedere ai ragazzi la fragilità del territorio e l’appropriatezza delle risposte che vengono date, e come le strutture operative sono capaci di intervenire in modo poderoso”.

“Castel San Pietro Terme è uno dei comuni con cui abbiamo realizato il maggior numero di interventi: ben 14 dal 2000 al 2006 per 1.600.000 euro di investimenti da parte di Regione, Comune e Consorzio – ha sottolineato il vicepresidente Giorgio Vitali -. C’è una sinergia estremamente positiva. Nonostante la legge regionale non lo preveda, dal 2002 è stata fatta la scelta di investire in montagna: in 6 anni abbiamo realizzato oltre 100 interventi nel nostro comprensorio che comprende metà dell’Appennino bolognese con 7 milioni di investimenti fino al 2007 e 13 cantieri attualmente aperti”.

Il Consorzio della Bonifica Renana ha progettato e realizzato l’intervento sotto la guida dell’ing. Francesca Dallabetta, responsabile della difesa del suolo e della bonifica montana che così descrive l’imponente ’opera di ripristino: “In sei mesi di lavoro ininterrotto si è riusciti a fermare il franamento, demolendo la gabbionata sotto la strada (che era ceduta) e realizzando al suo posto una scogliera in massi, alta ben 9 metri e lunga 36. Inoltre, per stabilizzare il dissesto che interessava l’intera pendice dal piede del crinale (850 metri tra base e sommità), si sono create ben 5 briglie di terra battuta dai 20 ai 50 metri lineari. Molto difficili sono state soprattutto le condizioni operative di lavoro: con gli escavatori pesanti si è dovuta creare ex novo tra i calanchi una pista di accesso al versante franato, lunga dieci km, per congiungere il cantiere di sommità e con il piede della frana”.
Nel cuore del nuovo sostegno, al ciglio della strada franata, sono stati collocati ben 134 micropali, fissati ad una profondità di 18 metri, connessi in sommità da una trave di cemento armato per tutti i 60 metri di tratto stradale interessato.