L’eccezionale andamento siccitoso del 2007 ha tenuto sempre viva l’apprensione sulle sorti delle principali fonti di approvvigionamento idrico del nostro territorio. In particolare, sin dall’inizio dell’anno, sorvegliato speciale è stato il fiume Po che alimenta i sistemi irrigui imperniati sul Canale Emiliano Romagnolo. Il C.E.R. è il vettore irriguo pressoché esclusivo a servizio della pianura romagnola, compresa quella tra Sillaro e Lamone, di competenza del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale con sede in Lugo. Lo sforzo compiuto quest’anno dal Consorzio lughese nell’attività di distribuzione irrigua è stato notevole. Tale attività ha avuto inizio già dal mese di febbraio, per soddisfare le prima richieste d’acqua legate ai trattamenti antibrina ed all’irrigazione delle barbabietole porta-seme ed avrà termine prevedibilmente in autunno inoltrato. Alcune cifre al riguardo sono significative. Dai dati progressivi rilevati alla fine del mese di luglio, risulta che, nel comprensorio della Romagna Occidentale, si è avuto quest’anno un prelievo da C.E.R. di circa 35 milioni di metri cubi, quasi il doppio del volume dell’anno precedente. Il dato delle precipitazioni, pur essendo lievemente superiore a quello dell’anno scorso, si colloca al di sotto della media del periodo 1951-2006, attestandosi su 316 mm contro i 368 mm della media normale (-14%). Si è inoltre registrata una temperatura più alta di due gradi rispetto al 2006 ed addirittura di tre gradi rispetto al valore medio degli ultimi cinquant’anni. L’effetto combinato delle scarse piogge e delle elevate temperature ha portato ad un rilevante aumento delle richieste irrigue delle aziende agricole. In alcuni casi, si è addirittura assistito al prelievo d’acqua del C.E.R. con autocisterne, debitamente autorizzato per soddisfare le esigenze di terreni di collina non ricadenti, per la loro quota altimetrica, nell’area dominata dal canale. Si è affermato – e si può condividere – che quest’anno la disponibilità d’acqua fa la differenza in agricoltura. Il Consorzio della Romagna Occidentale non ha, quindi, lesinato il proprio impegno nell’assicurare la più capillare distribuzione irrigua nel suo comprensorio, a servizio di un settore economico estremamente importante in termini di produzione di reddito e di indotto occupazionale. In questo ha giocato un ruolo fondamentale la flessibilità organizzativa dell’ente, la presenza diffusa delle sue strutture operative nel territorio di competenza e la dedizione del personale di campagna preposto a tale attività.