Una famiglia composta da centinaia di gamberi di fiume, una specie invasiva non autoctona di crostaceo importato dalla Luisiana, ha causato lo smottamento, della lunghezza di 4 metri, dell’argine destro del Canale Sabbioncello, il principale canale irriguo del Consorzio Bonifica di Burana. Il fatto è avvenuto nei giorni scorsi quando, improvvisamente, si è aperta una falla che ha fatto fuoriuscire un ‘torrente’ di acqua in un momento in cui era invasato alla quota massima. Il cedimento si è verificato nel comune di Quingentole, nel mantovano, ma sono molti i canali del modenese bersagliati dai gamberi, presenti a migliaia nella fitta rete consortile che in questo periodo sta distribuendo acqua necessaria per le colture agricole. Non è la prima volta che questi crostacei d’acqua dolce arrecano danni agli argini, peraltro già popolati dalle altrettanto pericolose nutrie, roditori che scavano le tane sulle sponde dei canali consortili. "Il cedimento ha provocato la fuoriuscita di una quantità d’acqua tale da allagare il terreno adiacente causando un ristagno idrico di circa mille metri quadrati – spiega il direttore del Consorzio di Burana Gianni Chiarelli – e il nostro Ente ha immediatamente tamponato la falla con i sacchi di sabbia necessari per creare un argine di contenimento dell’acqua. Successivamente è stata ricostruita la sponda mettendo in sicurezza l’intero territorio: si procederà nei prossimi giorni a ripristinare l’assetto precedente". I gamberi della Luisiana in pochi anni hanno invaso canali e corsi d’acqua di buona parte del territorio modenese, anche perché non hanno nemici naturali e hanno una elevata capacità di adattamento. "Per il futuro è necessario tenere monitorata la popolazione di queste specie dannose – conclude il Presidente del Burana Fausto Balboni – per evitare che una presenza eccessiva crei danni all’ambiente ed alla operatività del Consorzio, da sempre impegnato nel garantire la sicurezza idraulica di un comprensorio pari ad oltre 200mila ettari". Modena, 31 agosto 2007