In relazione all’articolo apparso sul Carlino Emilia Romagna di oggi dal titolo “I veri sprechi? Andate a vedere i Consorzi di bonifica e gli Ato”, Emilio Bertolini, presidente dell’Unione Bonifiche Emilia Romagna precisa:
“Abbiamo letto le dichiarazioni di Pasquale Colombi, presidente della Comunità montana Alta e media valle del Reno, che tira in ballo i costi per la collettività degli amministratori dei Consorzi di bonifica. Intanto va subito chiarito che non è la collettività che paga gli amministratori dei Consorzi, bensì i consorziati privati attraverso la contribuenza. Per questo è assolutamente improprio e fuorviante parlare di ‘costi della politica’ per i Consorzi di bonifica, i cui amministratori sono dei consorziati.
Poi comunque, entrando nel merito delle accuse di Colombi, va detto che il Consorzio di bonifica nel cui ambito territoriale – ben più vasto – è ricompresa la Comunità montana Alta e media valle del Reno ha un costo complessivo per gli organi amministrativi (Presidenza, Consiglio, Comitato, revisori), comprese tutte le spese, di 106.000 euro all’anno, cioè lo stesso importo della Comunità montana. Con la differenza che il Consorzio Reno-Palata ha 66 dipendenti – di cui 49 nel Servizio tecnico (operai, geometri, agronomi, geologi e ingegneri) – che gestiscono una rete imponente di impianti e canali, oltre ovviamente a progettare e realizzare nuove opere, fondamentali per lo sviluppo del territorio.
Cosa facciamo, li mandiamo tutti a casa assieme ai tecnici della Comunità montana? State tranquilli, gli uni e gli altri qualcun altro li dovrà certamente pagare, perché siamo ben lontani dagli sprechi e dall’inutilità”.