Tutte le sentenze emesse dalle Commissioni tributarie provinciali sui ricorsi presentati da Mab-Unico confermano la piena legittimità dei contributi di bonifica. A Ferrara i ricorsi di due contribuenti di Tresigallo e Cento sono stati rigettati. A Reggio Emilia analoga bocciatura di un ricorso di un contribuente di Palagano, nel Modenese, con l’aggravante della condanna al pagamento delle spese legali. Per non pagare una cartella esattoriale di 54 euro, il contribuente è stato condannato a rifondere 1000 euro.
“Dalle sentenze delle Commissioni tributarie – commenta il presidente Urber (Unione Bonifiche Emilia Romagna) Emilio Bertolini – esce ancora una volta smentita la tesi, sostenuta da Mab-Unico, che i contributi non sarebbero obbligatori, in quanto i Consorzi, per la gestione delle opere di bonifica, verrebbero già interamente finanziati dallo Stato e dalla Regione. Abbiamo recentemente sporto nuova querela contro il signor Antonio De Franco, presidente di Unico Agricoltura, per l’ennesima campagna diffamatoria nei confronti dei Consorzi di Bonifica. Per analoga querela da parte di Urber, al De Franco è stato contestato il reato di diffamazione”
“Invitiamo i contribuenti a non lasciarsi suggestionare dalle iniziative di Mab-Unico – conclude Bertolini – basate su motivazioni giuridicamente inesistenti, che mirano solo a delegittimare l’operato dei Consorzi. La piena legittimità dei tributi di bonifica è confermata anche dalle allegate dichiarazioni dell’assessore regionale Tiberio Rabboni e del dott. Giuseppe Bortone, direttore generale ‘Ambiente e difesa del suolo e della costa’ della Regione” .
Comunicati Stampa della Giunta Regionale

Contributi Consorzi di bonifica

(Bologna, 31 maggio 2007) – I proprietari di immobili che traggono un vantaggio diretto dall’attività dei consorzi di bonifica sono tenuti al pagamento dei previsti contributi. Lo precisa Giuseppe Bortone, direttore generale all’ambiente della Regione Emilia-Romagna in relazione alle azioni avviate dall’Associazione MAB-UNICO Movimento Autonomo di Base di Vignola nel modenese, che appunto sostiene l’illegittimità e la non obbligatorietà dei contributi richiesti da parte dei Consorzi di bonifica.
Secondo Bortone infatti “qualora l’immobile sia collocato nell’ambito del comprensorio di bonifica e riceva un beneficio derivante dall’esistenza e dall’attività di un Consorzio, il proprietario è tenuto obbligatoriamente al versamento del contributo”. Tali contributi in base alla legislazione statale si configurano come “oneri reali sui fondi dei contribuenti e alla loro riscossione si provvede con le norme che regolano l’esazione delle imposte indirette e quindi mediante iscrizione a ruolo”. “Queste precisazioni confermano – secondo l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – quanto noto da tempo. In caso di inadempienza ciascun proprietario dovrà provvedere anche alle spese derivanti dalle sanzioni amministrative previste”.
“Al di là degli aspetti di legge – precisa comunque Rabboni – i cittadini non devono dimenticare che l’attività dei Consorzi di bonifica è un’attività spesso non ben conosciuta , ma preziosa per la tutela e la manutenzione del nostro territorio. Si pensi solo all’importanza che essa riveste per la prevenzione degli allagamenti e delle innondazioni. Senza il lavoro dei Consorzi di bonifica – ha detto ancora l’assessore – in Emilia-Romagna avremmo oggi 1 milione di ettari perennemente allagati. Invece abbiamo 20 mila chilometri di canali e 454 impianti idrovori di sollevamento. E dopo aver asciugato il terreno , i Consorzi distribuiscono ben 1 miliardo di metri cubi d’acqua per irrigare i campi”. /PF
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