Quando piove sul bagnato…non è sempre uguale. Infatti, è ben diverso ciò che accade quando ad accogliere la pioggia c’è la terra e quando invece c’è del cemento.
Basti pensare che un metro quadrato di suolo urbano riduce la capacità di assorbimento e ritenzione dell’acqua piovana di ben 50 litri, rispetto ad un prato o ad un terreno coltivato.

Quindi, man mano che aumenta la superficie cementificata (edifici, strade, parcheggi, ecc.) cala in modo impressionante la capacità del sistema territoriale di utilizzare in modo vantaggioso l’acqua di pioggia. Diminuisce, infatti, la possibilità di filtraggio in falda e di accumulo d’acqua nel terreno stesso, che è un ottimo serbatoio di umidità.

Ma, a causa della crescente urbanizzazione, aumenta vertiginosamente sia la quantità che la velocità con cui l’acqua, senza più possibilità di fermarsi nei terreni, corre sulle superfici asfaltate verso i canali di scolo.

Per dare la dimensione reale di questo fenomeno, basta pensare che la superficie urbanizzata in provincia di Bologna è passata dai 211 chilometri quadrati del 2000 agli oltre 424 del 2005: in cinque anni la superficie impermeabilizzata dalle costruzioni è più che raddoppiata, ed occupa ormai l’11,5% del territorio provinciale.

Quando piove sul cemento, l’acqua non si ferma, non viene assorbita, ma corre a velocità impressionante verso il punto più basso, portando con sé polveri e particolati vari che trova su queste superfici. Giunge, quindi, nella rete di scolo della Bonifica Renana in quantità maggiori ed in tempi brevissimi rispetto al recente passato.

Se alla rapida e diffusa trasformazione territoriale, si aggiunge l’effetto delle modificazioni climatiche che provocano piogge violente, concentrate in brevi periodi, si capisce chiaramente come il sistema che garantisce la sicurezza idraulica debba essere adeguato a questi nuovi scenari. Gli effetti di pioggia in ambito urbanizzato e su suolo libero sono resi evidenti dal plastico sperimentale che simula le due situazioni e che il Consorzio della Bonifica Renana presenta sabato 12 maggio 2007, alle 13, presso i propri impianti di Saiarino (Comune di Argenta).

E’ chiaro che la rete idrografica con cui il Consorzio garantisce il corretto deflusso delle acque di pioggia (composta da 1.380 chilometri di canali artificiali, 47 impianti di sollevamento e 16 casse di espansione) va continuamente rivista ed adeguata per essere in grado di rispondere alle rapide trasformazioni territoriali in atto.

Senza trascurare però la consapevolezza che il sistema territoriale ha limiti fisici e naturali che non sono modificabili ad oltranza. Consapevolezza che il Consorzio, in quanto autorità idraulica competente, vuole condividere con tutte le istituzioni che pianificano l’evoluzione territoriale ed ambientale della nostra provincia.

Per questo, sabato 19 maggio, alle 9.00 la Renana organizza un seminario con visita guidata alle casse di espansione della Renana di Campotto, rivolto ad amministratori e tecnici dei Comuni e che, con il contributo degli architetti Sacchetti e Bedosti, approfondirà la relazione tra trasformazioni urbanistiche ed effetti idraulici nella pianura bolognese.