In occasione della Giornata mondiale dell’acqua i Consorzi di bonifica dell’Emilia Romagna confermano il loro impegno in azioni e interventi per un corretto utilizzo della risorsa. “L’anno scorso siamo riusciti a risparmiare oltre 95 milioni di metri cubi d’acqua rispetto al 2005, pari al consumo annuale di una regione come la Liguria. E quest’anno aumenteremo gli sforzi per giungere a superare i 100 milioni di metri cubi”, dice il presidente dell’Unione regionale Bonifiche Emilia Romagna, Emilio Bertolini. “Un impegno confermato anche dalla recente convenzione tra i Consorzi ferraresi e Burana per la gestione della risorsa su 300.000 ettari di territorio compreso tra le province di Ferrara, Modena e Mantova”.
Le piogge di questi giorni arrecano un sollievo solo parziale al quadro generale che resta critico. Tra il 2000 e il 2006 le precipitazioni in regione sono calate del 30% (dati Ucea, Ufficio centrale ecologia agraria) passando da 745,1 millimetri a 522,2. E quest’anno la riserva idrica nei terreni, importantissima ai fini della nuova campagna produttiva, è ai minimi storici. Rispetto a valori attesi in pianura compresi fra i 100 e i 150 millimetri, al 20 gennaio scorso la riserva non superava nell’Emilia orientale i 50 millimetri (dati Arpa). “In risposta anche all’appello del presidente del Consiglio Romano Prodi, il sistema bonifica dell’Emilia Romagna è pronto a fare la sua parte per fronteggiare l’emergenza siccità”, aggiunge Bertolini. “Ci associamo alla richiesta della Regione per una immediata convocazione della cabina di regia per il bacino del Po e apprezziamo l’impegno espresso dall’assessore Zanichelli per un piano-invasi su base regionale che porti in ogni provincia 10 nuovi invasi con una capacità media da 1 milione di metri cubi ciascuno”.
“Ci chiediamo però – conclude Bertolini – quali possono essere i tempi per la realizzazione di queste opere e quali le risorse disponibili. Come Sistema bonifica abbiamo presentato al Governo un Piano invasi nazionale di ampio respiro che ricalca le logiche del Piano irriguo nazionale (Pin) appena finanziato. In Emilia Romagna i Consorzi hanno progetti pronti di potenziamento e razionalizzazione del sistema irriguo per oltre 200 milioni di euro. Auspichiamo il massimo coordinamento tra il livello nazionale e quello regionale per una effettiva governance unitaria di tutto il sistema Po”
Occorre anche un sapiente gestione dei fondi del Piano di sviluppo rurale (Psr) regionale per trovare “i più ampi agganci operativi tra lo stesso Psr e il Pta (Piano tutela acque) nel campo delle tecnologie irrigue e nella ricerca e sperimentazione sul risparmio della risorsa, settori nei quali il sistema regionale della bonifica è all’avanguardia”.