“Il fatto importante è che la realizzazione e la manutenzione dell’acquedotto in Madagascar, nella zona dell’altopiano centrale, vicino alla capitale Antananarivo, potrà essere effettuata materialmente dalla popolazione locale, sotto la supervisione dei nostri tecnici di Bonifica”. Sono le parole del presidente della Bonifica Parmigiana Moglia Secchia, Marino Zani che riferisce con orgoglio del progetto intrapreso in terra africana.
“Una situazione d’emergenza ad Ambohimandroso, il comune coinvolto, dove, attualmente 30.000 persone attingono acqua da un rivolo utilizzato anche come recettore degli scarichi – spiega Salvatore Vera direttore del consorzio -. Per questo abbiamo progettato, coi nostri tecnici inviati sul posto lo scorso settembre, la realizzazione di un acquedotto per portare alla popolazione le acque potabili sorgive della vicina catena montuosa dell’Ankaratra”.
“Abbiamo scartato la realizzazione di pozzi o depuratori di acque superficiali – aggiunge Vera -, sia perché con l’acquedotto garantiremo l’afflusso continuo di acqua potabile senza ricorrere a tecnologie che non potrebbero essere gestite dalla popolazione locale, sia perché lungo il percorso, l’acquedotto consente di alimentare altri villaggi che hanno il medesimo problema di approvvigionamento idrico”.
Com’è nata l’idea?
“Questa opera, seppure in un altro Paese – sottolinea il presidente Zani – è la prosecuzione della costruzione di acquedotti civili realizzati a partire dagli anni Venti dal nostro Consorzio. Attualmente operiamo ancora in questo settore, principalmente a supporto dei piccoli consorzi acquedottistici rimasti nei territori montani: abbiamo deciso di divulgare queste esperienze a chi ha più bisogno. Senza alcun onere, però, per la contribuenza, dato che tutte le risorse impiegate derivano da sponsorizzazioni di iniziative di carattere sociale che promuoviamo. Analogamente la Banca Popolare di Verona e Novara – Banco S. Geminiano e S. Prospero si è attivata nei confronti di varie istituzioni, associazioni e fondazioni per la raccolta di ulteriori fondi”.
“A tutt’oggi dobbiamo segnalare – aggiunge Marino Zani – che, con l’importante contributo della Provincia di Modena e di Hera Modena, nonché attraverso l’ammirevole partecipazione del personale e degli amministratori del consorzio, è già stata raccolta una somma di circa 60.000 €. Si spera che con altri contributi si possa dare avvio alla realizzazione già nel corso del 2007 e si prevede potrà essere conclusa nell’arco di due -tre anni. Il finanziamento da reperire, previsto in € 250.000 dovrà pertanto coprire i costi di acquisto dei materiali necessari (tubazioni, pezzi speciali, ferro, cemento, mattoni ecc.), nonché le spese di trasporto
Ad Ambohimandroso opera infatti l’Istituto delle Suore Francescane dell’ Immacolata Concezione di Palagano, che da molti anni gestiscono attività di formazione scolastica, agraria e sanitaria che sono state e saranno un punto di riferimento in loco per lo sviluppo del progetto. Chiunque può contribuire all’iniziativa con un versamento (fiscalmente deducibile) direttamente alle Suora Francescane dell’Immacolata Concezione di Palagano (Mo) sul c.c. 000000118137 presso Banca Popolare Etica di Bologna – ABI 05018 CAB 02400 CIN X, avendo cura di indicare la causale: “Acquedotto Ambohimandroso Madagascar”.