Bologna, 25 ottobre 2015 – In Emilia Romagna i 500mila ettari irrigati, per due terzi gestiti dai Consorzi di bonifica, producono ben l’80% della produzione agroalimentare del nostro territorio: è questo il dato assai rilevante uscito dalle stime diffuse all’incontro “Il cibo in Emilia Romagna è irriguo” organizzato da ANBI Emilia Romagna in collaborazione con il Canale Emiliano Romagnolo nell’ambito di H20 l’esposizione settoriale tenutasi in concomitanza della Fiera bolognese SAIE Building & Construction. Davanti ad un pubblico numeroso, composto per lo più da giovani che con ogni probabilità saranno i professionisti del domani (Istituto Garibaldi Da Vinci di Cesena e del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna), alcuni tra i maggiori esperti di utilizzo “intelligente” e di prospettiva della risorsa idrica si sono confrontati con le realtà accademiche, legislative e soprattutto socio-economiche della nostra regione concordando sul fatto – non certo sottovalutabile- che dell’acqua, anche alla luce delle più aggiornate statistiche ambientali riguardanti i cambiamenti climatici globali non certo positivi, va assolutamente fatto un utilizzo oculato. Il risparmio idrico non è una variabile non considerabile, ma un elemento irrinunciabile e fondamentale sulla strada europea che va verso una economia di settore maggiormente efficiente, green, tracciabile , sostenibile e quindi competitiva tra quelle di eccellenza. Al meeting di ANBI Emilia Romagna hanno preso parte Paolo Mannini direttore generale del CER e dei laboratori di ricerca Acqua Campus e Stefano Anconelli ricercatore CER, il professore Davide Viaggi dell’Università di Bologna, Davide Vernocchi presidente della cooperativa Apo Conerpo (6.700 soci), Giorgio Poggioli Responsabile dell’Ufficio Agricoltura Sostenibile della Regione Emilia Romagna. Al termine degli interventi il Presidente di Anbi ER e del Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo CER Massimiliano Pederzoli ha rimarcato quanto sia fondamentale oggi possedere uno sguardo di insieme volto all’utilizzo intelligente dell’acqua e quanto sia  -al contempo – rilevante continuare l’opera di ricerca scientifica che i laboratori CER e i singoli Consorzi stanno portando avanti. “ L’acqua  – ha ribadito Pederzoli – è una risorsa che l’agricoltura non consuma ma che utilizza per produrre cibo restituendone una larga parte di quella prelevata all’ambiente che ci circonda e di cui dobbiamo prenderci cura attraverso la nostra opera quotidiana. In questo contesto il dato regionale diffuso oggi da Anbi è quanto mai significativo”.