Nuovi invasi collinari, acquedotti rurali, ripresa di frane e consolidamento di pendici, miglioramento della viabilità interpoderale. Sono gli interventi programmati dal Consorzio di bonifica della Romagna Centrale nel territorio montano forlivese, nell’ambito di un programma pluriennale di interventi straordinari che partirà da quest’anno. Lo ha annunciato il presidente del Consorzio romagnolo, Roberto Scozzoli, aprendo i lavori del convegno di Predappio dedicato alla manutenzione idrogeologica del territorio collinare e montano.
“Pur in assenza di programmi regionali di investimento per nuove opere pubbliche di bonifica montana – ha detto Scozzoli – il Consorzio ha predisposto un importante parco progetti per 127 interventi per un importo complessivo di oltre 72 milioni di euro. Si tratta di interventi ispirati al massimo rispetto dell’ambiente e progettati utilizzando le più moderne tecniche di ingegneria naturalistica”.
Fra gli interventi previsti le opere per la difesa dell’invaso di Ridracoli dall’interrimento per circa 600. 000 euro, in collaborazione con Romagna Acque nei comuni di Premilcuore e Santa Sofia.
Il direttore del Consorzio della Romagna Centrale, Ettore De Cupis, ha presentato un ampio programma di interventi del Consorzio con la realizzazione di 11 laghetti collinari ad uso irriguo e zootecnico tra le vallate del Bidente, Rabbi e Montone. Il Consorzio interverrà sulle frane e sui corsi d’acqua nei comuni di Santa Sofia, Galeata, Civitella, Meldola, Premilcuore, Predappio, Rocca San Casciano, Dovadola, Bertinoro, Castrocaro e Forlì, migliorando anche la viabilità interpoderale tra le valli e ripristinando 18 acquedotti rurali.
Il Consorzio ha anche presentato un progetto da oltre 400.000 euro per la sistemazione organica del bacino del Fosso di Predappio, col consolidamento delle pendici, la realizzazione di un acquedotto rurale e la manutenzione della strada Predappio Alta – Poggioletto.
Nel corso del convegno è stata sollecitata l’approvazione della nuova legge regionale sulla bonifica e difesa del suolo. Maria Luisa Bargossi, vicepresidente della Provincia di Forlì-Cesena, ha sottolineato che per andare oltre l’emergenza idrogeologica che colpisce collina e montagna serve la prevenzione e quindi una buona pianificazione territoriale, che deve partire dai Comuni, primi attori della gestione del territorio.
Il presidente dell’Unione Bonifiche Emilia-Romagna, Emilio Bertolini, parla di scenario nuovo aperto dalla legge regionale che consentirà ai Consorzi di usare risorse proprie per riprendere a fare manutenzione in montagna e così garantire più sicurezza all’intero territorio. “Ma la legge – ha detto Bertolini – va approvata senza ulteriori ritardi, anche per fare chiarezza sulle responsabilità di programmazione e di gestione del territorio”.
L’assessore regionale alla difesa del suolo, Marioluigi Bruschini, ha avvertito che la questione della difesa attiva del suolo sarà il problema-madre dei prossimi anni: “Senza sicurezza del territorio è inutile parlare di grandi opere: ma senza finanziamenti costanti non c’è governo del territorio. Per questo in Regione stiamo costruendo un sistema a rete perché la sicurezza del territorio sia sempre tra le priorità di intervento, e non solo nelle fasi di emergenza. Sulla nuova legge – ha concluso Bruschini – non vedo ostacoli insormontabili a livello tecnico e la Giunta regionale l’ha già inserita tra le priorità politicamente rilevanti. Per cui confido che tutti si adopereranno per una rapida approvazione”.