“TRA ACQUA E TERRA: LE GRANDI DIGHE QUALI MOTORI PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO”. Un workshop al Politecnico di Milano (Polo Territoriale di Piacenza) per inaugurare la “Settimana della Bonifica” e il “Dam Day”

Piacenza, 19 maggio 2025 – Oggi, 19 maggio, il Consorzio di Bonifica di Piacenza – in collaborazione con ANBI, ITCOLD (Comitato Nazionale Italiano per le Grandi Dighe), ANBI Emilia Romagna e Politecnico di Milano (campus di Piacenza) – ha inaugurato la “Settimana della Bonifica 2025” e il “Dam Day” con un workshop destinato agli studenti universitari e under 18 dal titolo: “Tra acqua e terra: le grandi dighe quali motori per lo sviluppo del territorio”.

Obiettivo della mattina quello di approfondire le tematiche legate alle grandi dighe con una panoramica sugli invasi presenti nel mondo e un focus sulle funzioni assolte, le figure impiegate nel controllo e nella gestione delle opere e il loro rapporto con l’ambiente e il paesaggio. Ad accogliere gli studenti il prorettore del polo territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano Dario Zaninelli che ha introdotto il workshop e ricordato l’importanza della diffusione della cultura delle opere anche negli ambiti scolastici e accademici. A portare un saluto con un video messaggio, il presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) Francesco Vincenzi che a proposito della Settimana della Bonifica ha riferito che si tratta di: “Un momento durante il quale ogni consorzio punta a valorizzare il proprio operato, dimostrando i molteplici interessi che ricadono sulla risorsa acqua. Per queste ragioni, tramite i consorzi di bonifica, coinvolgiamo tutta la cittadinanza e soprattutto le giovani generazioni, cercando di incrementarne conoscenza e consapevolezza.” E’ seguito l’intervento di Rosella Caruana, segretario tecnico di ITCOLD (Comitato Nazionale Italiano per le Grandi Dighe) che, anche a nome del presidente Guido Mazzà, ha spiegato come l’associazione: “Sviluppa la propria attività in sinergia con ICOLD (International Commission on Large Dams) e con EurCOLD (l’organizzazione europea di ICOLD) anche organizzando eventi a carattere scientifico, tecnico e divulgativo sul ruolo delle dighe e dei serbatoi sottesi ad esse. Ne è esempio quello che inizia oggi sotto il cappello “Dams and Reservoirs Day” (o Dam Day) il cui obiettivo è quello di far conoscere ITCOLD alla cittadinanza per essere più vicino ai giovani e ai meno giovani, spigando le funzioni delle dighe nel contesto attuale, caratterizzato da cambiamenti climatici ai quali la politica nazionale ed europea dovrà dare risposte anche pensando a nuovi modelli.” L’ing. Rosella Caruana ha poi spiegato che nel mondo ci sono circa 62 mila grandi dighe che immagazzinano più di 8.700 miliardi di metri cubi di acqua (di cui circa il 60% ad uso irriguo in favore del settore agroalimentare). In Europa, secondo quanto ha riportato ICOLD nel 2023, le grandi dighe sono 6 mila e 200 (circa il 10% del numero di dighe nel mondo) e immagazzinano e regolano quasi 230 miliardi di metri cubi di acqua (più del 3% della capacità di riserva idrica mondiale, secondo la fonte FAO Aquastat, 2021). In Italia le grandi dighe sono circa 530 e immagazzinano 12 miliardi di metri cubi di acqua. Ha poi preso la parola Sara Protasoni, professore ordinario di Architettura del Paesaggio e coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Architettura Sostenibile e Progetto del Paesaggio, Politecnico di Milano (Polo territoriale di Piacenza) che ha spiegato qual è il rapporto tra le opere idrauliche e il territorio dal punto di vista paesaggistico e come far convivere opere idrauliche, ambiente e paesaggio in modo funzionale e armonico. E’ stato poi trasmesso il video intervento di Sera Lazaridou, presidente di EURCOLD: “Non tutti si rendono conto di quanto le grandi infrastrutture idriche come le dighe siano importanti per la nostra vita quotidiana. Con i cambiamenti climatici che interessano tutti noi e con il mondo che si trova ad affrontare sempre più inondazioni, siccità e un crescente fabbisogno di acqua, è più importante che mai comunicare quanto le dighe siano essenziali”. Si tratta di opere che stoccano acqua ad uso irriguo, per la difesa dei territori di valle, per la produzione di energia, per avere risorsa in caso di incendi, per attività sportive e ludiche. E’ stato poi Andrea Terret (ing. sostituto dell’ing. responsabile delle dighe del Molato e di Mignano) del Consorzio di Bonifica di Piacenza a spiegare che a disciplinare la gestione di una diga è il Ministero delle infrastrutture tramite la Direzione Generale per le Dighe e le Infrastrutture idriche. Andrea ha poi passato in rassegna i soggetti coinvolti nella gestione di un invaso: dall’ing. responsabile al suo sostituto, dal guardiano ad eventuale personale tecnico e specializzato. Informazioni utili a capire che si tratta di opere altamente controllate e vigilate, per le quali sono necessarie figure con elevata competenza tecnica e gestionale e un continuo aggiornamento volto a rispettare l’evoluzione normativa. Ha proseguito Fabio Rogledi, geometra dell’ufficio dighe del Consorzio di Bonifica di Piacenza, presentando le due grandi dighe in gestione all’Ente: la diga del Molato (Alta Val Tidone) e la diga di Mignano (Vernasca). Opere che da circa 90 anni regolano l’acqua delle valli Tidone e Arda, stoccando risorsa per il settore agroalimentare, per la laminazione delle piene a presidio dell’equilibrio idrogeologico dell’ambito medesimo, per l’approvvigionamento idropotabile (Mignano), per la produzione di energia (Molato), per lo sviluppo delle condizioni socio economiche dell’ambito territoriale e per la valorizzazione turistica. Ha chiuso i lavori il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Luigi Bisi: “Quando si pensa alle dighe, non bisogna considerare queste opere esclusivamente in quanto tali, nonostante il loro uso plurimo (irriguo, di difesa, produttivo, ecc), ma vanno considerate nel contesto della valle in cui sono ubicate. Con questo intendo dire che vanno considerati gli impatti positivi e negativi che le opere generano sui territori sia di monte sia di valle. E questo vale per tutte le opere. Come Consorzio siamo gestori delle dighe di Molato e Mignano, e siamo all’interno di un sistema territoriale entro cui tutti i soggetti coinvolti sono importanti e funzionali agli altri per la condivisione di intenti a favore della collettività. Il nostro lavoro non avrebbe significato se non fosse funzionale allo svolgimento delle attività per cui le opere sono pensate.” Al workshop di oggi (19 maggio) hanno partecipato oltre 150 tra studenti del Politecnico di Milano (Polo territoriale di Piacenza) e under 18 appartenenti alle scuole piacentine: ITAS Raineri di Piacenza (indirizzi “produzioni e trasformazioni” e “viticoltura”), ISII Marconi Da Vinci (indirizzo “Informatica e Telecomunicazioni”), Liceo Respighi (indirizzo “Scienze Applicate”) e IS Tramello (indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio – Opzione Tecnologie del legno nelle costruzioni).