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Gestione evento alluvionale: nota di aggiornamento tecnico 24 ottobre 2024

News - 24 Ott, 2024

Gestione evento alluvionale: nota di aggiornamento tecnico 24 ottobre 2024
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Bologna, 22 ottobre 2024  – Il precedente quadro descrittivo è da integrare con le criticità alluvionali causate dal torrente regionale Lavino che ha esondato in vari punti sia in sinistra che in destra idraulica verso Bologna. Dai sormonti del Lavino provengono i volumi d’acqua pedecollinari che hanno allagato tratti di viabilità e comparti urbani a Zola Predosa, Anzola, Castel Debole e Borgo Panigale. Le masse idriche del torrente demaniale sono confluite anche nel reticolo di bonifica, coinvolgendo gli scoli Canalazzo, Biancana e Canocchia Superiore e causandone la tracimazione per eccesso di acque esterne, con conseguenti allagamenti di aree urbane e dell’uscita 2 della Tangenziale.

Attualmente la Regione Emilia-Romagna sta lavorando sulla chiusura delle rotte del torrente Ghironda, del Savena e dei torrenti Quaderna e Idice.

Gli allagamenti in pianura sono in fase di graduale riduzione: ciò è reso possibile dalla rete dei canali della bonifica che stanno raccogliendo (oltre alle piogge di pianura, per cui sono dimensionati e cui sono competenti) anche le acque appenniniche fuoriuscite da rotte e sormonti demaniali. Tramite i nostri canali artificiali, le masse idriche giungono agli impianti idrovori di sollevamento della Renana che li alza di livello per consentire di immetterli nel Reno e andare al mare. Infatti, è necessario sapere che il fiume (inalveato artificialmente in questo percorso dalla fine del ‘700)  scorre pensile, con argini alti 15 metri in più rispetto alla pianura circostante.

Il sistema idraulico di sollevamento consortile sta lavorando ininterrottamente da venerdì ed in particolare gli impianti idrovori collocati nei nodi di chiusura dei bacini scolanti di pianura: Forcelli, Il Conte, Madonna, Malalbergo, Correcchio, Ladello, Vallesanta e Saiarino. Ci sono inoltre 17 pompe idrovore mobili collocate dal Consorzio nei territori maggiormente colpiti dagli allagamenti. Una volta passate le piene appenniniche,  quando il livello del fiume Reno scende, è possibile alle strutture idrauliche della Renana immettere nel principale recettore di bacino i volumi confluiti nel sistema artificiale di bonifica (sia quelli pompati che quelli uscenti a gravità).

La capacità massima di sollevamento del Consorzio è pari a 250 metri cubi al secondo: da venerdì ad oggi, le idrovore fisse e mobili della Renana hanno già pompato 60 milioni di metri cubi di pioggia. Ulteriori volumi idrici sono in attesa di defluire, stoccati nei 2.000 km di canali e nelle 26 casse di espansione della Bonifica Renana. La capacità totale di accumulo del sistema artificiale consortile in pianura è pari ad altri 60 milioni di metri cubi di pioggia: attualmente le casse consortili hanno raggiunto il 70% della loro massima capacità di invaso.

Le manovre dei questi giorni giorni puntano a svuotarle progressivamente per poter continuare l’attività di smaltimento degli allagamenti in pianura ed in vista delle prossime precipitazioni.

Permangono situazioni critiche di allagamento nelle seguenti aree: zona rottura Ghironda; zona allagata per rottura del Savena, tra Baricella e Minerbio; zona Selva Malvezzi; zona Campotto. Il Consorzio sta valutando la possibilità di ulteriori azioni specifiche e straordinarie per velocizzare ulteriormente lo scolo delle acque meteoriche dalle zone allagate

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