Raggiunta la quota dei 354,40 metri sul livello del mare e conseguentemente è iniziato il tracimo controllato  

Piacenza, 23 marzo 2024 – Poco dopo la mezzanotte tra venerdì 22 marzo e sabato 23 è iniziato lo sfioro degli scarichi di superficie (scivoli) della diga del Molato (Alta Val Tidone) con una portata modesta. Portata che, nonostante non ci siano state ulteriori precipitazioni dopo quelle di metà marzo, ha consentito un sufficiente apporto di acqua da monte (in ingresso) e quindi il raggiungimento della quota di sfioro. L’invaso ha ora raggiunto la quota di 354,40 metri sul livello del mare ed il volume è pari a circa 8,06 milioni di metri cubi. Lo sfioro, che è una delle fasi della procedura controllata e costantemente monitorata, continuerà per 10-15 giorni e varierà di portata sulla base della quantità di acqua in ingresso.

LA PROCEDURA DI COLLAUDO

La procedura di collaudo, iniziata lunedì 18 marzo, prevede il completo riempimento dell’invaso della diga del Molato passando dalla attuale quota idrica autorizzata di 353,70 metri sul livello del mare (pari a un volume di circa 7,6 milioni di metri cubi d’acqua) a 354,40 metri sul livello del mare (pari a circa 8,06 milioni di metri cubi).

PERCHE’ SI STA COLLAUDANDO NUOVAMENTE LA DIGA DEL MOLATO?

Il motivo per cui la diga necessita di un secondo collaudo, dopo quello effettuato quasi cento anni fa, ovvero dopo la sua entrata in funzione, è la certificazione dell’opera a seguito di importanti manutenzioni straordinarie effettuate negli ultimi decenni. Questo non deve trarre in inganno perché, dalla fine degli anni ’20 ad oggi, i controlli dell’opera sono stati costanti per mantenere la diga sicura ed efficiente: alcuni sono giornalieri, altri mensili, altri semestrali. A questi ultimi seguono anche visite da parte dei tecnici del Ministero delle Infrastrutture. Costanti sono state anche le manutenzioni ordinarie dell’opera.

LA REGOLA AUREA DELLE DIGHE

Per quanto riguarda la sicurezza idraulica di valle, anche durante la fase di sfioro, viene rispettata quella che è la regola aurea delle dighe: mai rilasciare più acqua di quella che entra. Nell’alveo di valle passerà quindi la stessa portata che si ha in ingresso alla diga.

LE FUNZIONI DELLA DIGA

La diga del Molato è un elemento fondamentale per la conservazione e la distribuzione della risorsa per il settore agricolo e agroalimentare che è il primo beneficiario dell’acqua immagazzinata ogni anno dall’autunno alla primavera per essere utilizzata in estate a fini irrigui. Ed è poi un’opera importante per la produzione di energia idroelettrica e in generale per lo sviluppo delle condizioni socio economiche dell’ambito territoriale e per la valorizzazione turistica dell’intera vallata.

Secondo gli ultimi studi di Anbi (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), solo l’11% dell’acqua viene trattenuta e quindi non lasciata defluire in mare diventando salata e inutilizzabile a fini irrigui e idropotabili.

La diga del Molato è un buon esempio di riscatto per il territorio di valle a cui è consentita un’agricoltura fiorente il cui sviluppo, senza l’apporto della diga stessa, non sarebbe stato possibile.