DAL FRIULI VENEZIA GIULIA: STOP AL SERVIZIO IRRIGUO PER I GIARDINI E INCENTIVI PER PICCOLI SERBATOI DOMESTICI

Roma, 9 febbraio 2024 – Nel tempo della crisi climatica, innaffiare orti e giardini delle aree residenziali  richiede così tanta acqua da causare talvolta problemi al funzionamento degli impianti di pompaggio con ripercussioni negative sulle necessità delle campagne.

Un segnale arriva da Udine, dove il Consorzio di bonifica Pianura Friulana ha deciso lo stop alle nuove forniture di servizio irriguo per le utenze domestiche, tutelando così le necessità delle aziende rurali; la decisione, nel quadro di scelte per l’adattamento alla crisi climatica, interessa anche i futuri progetti di trasformazione irrigua e quelli in fase di predisposizione, finanziati da Stato o Regione.

“Considerata la frequenza, con cui si manifestano periodi siccitosi, anche prolungati e la conseguente scarsità di risorsa idrica – spiega la Presidente dell’ente consortile, Rosanna Clocchiatti – la priorità deve andare alle imprese professionali, per le quali la produzione agricola rappresenta la principale, se non l’unica fonte di reddito.”

Contestualmente prosegue la collaborazione con le Amministrazioni Comunali per incentivare interventi finalizzati alla raccolta delle acque meteoriche e “bianche”, attraverso la creazione di piccoli serbatoi domestici a beneficio di orti e giardini. A tal fine, proprio la Regione Friuli Venezia Giulia ha recentemente approvato una norma, che istituisce una nuova linea di contributi per l’installazione di sistemi per il recupero ed il riutilizzo delle acque piovane ad uso irriguo e domestico.

“L’esempio del Friuli Venezia Giulia avvalora l’approccio del Piano Laghetti, proposto da ANBI e Coldiretti e che prevede, lungo l’intera Penisola, la realizzazione di 6.000 invasi aziendali accanto a 4.000 consortili; non solo: saranno multifunzionali ed in sintonia con l’ambiente, perchè ormai sono molti gli interessi, che gravano sulla risorsa idrica, senza dimenticare, però, che è l’irrigazione a produrre cibo” sottolinea Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

Sono diverse le azioni, che i Consorzi di bonifica ed irrigazione stanno perseguendo in tutta Italia per il risparmio idrico e così il “Pianura Friulana” sta attuando un programma di interventi per la trasformazione dei sistemi irrigui da “scorrimento” a “pressione”, finanziati dalla Regione Fvg, dal Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste e dal Ministero Infrastrutture e Trasporti; nella stessa ottica il Consorzio di bonifica ha in corso una sperimentazione quadriennale per accertare il Deflusso Minimo Vitale alla presa di Ospitaletto sul fiume Tagliamento.

“Quanto deciso in Friuli Venezia Giulia è un ulteriore esempio della complessità di scelte resilienti, ma anche dell’indispensabile cultura della prevenzione complementare all’azione di protezione civile, di cui l’Italia è eccellente esempio; recenti report hanno testimoniato come gli interventi affidati ai Consorzi di bonifica ed irrigazione siano in linea con i cronoprogrammi previsti dai finanziamenti.  Per contrastare le conseguenze della crisi climatica è necessario, però, sviluppare azioni di adattamento anche nelle pratiche quotidiane perché, come recita un proverbio africano, il vento non spezza l’albero, che si piega” conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.