I positivi esiti dello studio, finanziato da Regione ER e condotto nel Ferrarese, stimano i benefici economici ed ecosistemici forniti dall’attività irrigua consolidando il ruolo-chiave dei Consorzi di bonifica nella lotta alla risalita delle acque salmastre

Bologna, 26 gennaio 2024 – Il contrasto all’ingressione delle acque dal Mar Adriatico verso il fiume Po, ovvero la lotta contro la risalita del cuneo salino – fenomeno che, nell’era del cambiamento climatico in atto, ha assunto una rilevanza ancora più preoccupante a causa dei periodi fortemente siccitosi di cui è vittima il Grande Fiume – passa anche attraverso lo studio di progetti capaci di offrire una mitigazione dei rilasci di acqua dolce per infiltrazione da canale sui processi di salinizzazione della falda superficiale e del suolo: in tal senso GESTFALDA, i cui studi condotti da Acqua Campus (laboratorio tecnico-scientifico del CER-Canale Emiliano Romagnolo e di ANBI, l’Associazione Nazionale delle Bonifiche Italiane) in collaborazione con il Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara e l’Università di Bologna si sono conclusi positivamente, pervenendo ad un modello concettuale che definisce le potenzialità di quelle aree umide le quali, posizionate in zone interessate dalla presenza di falda superficiale salina, contribuiscono al contrasto della risalita delle acque dall’Adriatico proprio grazie alla soprastante lente di acqua dolce da esse alimentata.

Finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna (domanda di sostegno: 5206511) con l’obiettivo generale di fornire strumenti conoscitivi ed operativi a Consorzi di Bonifica ed aziende agricole operanti nella zona costiera dell’Emilia-Romagna per una gestione più oculata dell’acqua irrigua e per il mantenimento di bassi livelli di salinità nelle acque e nei suoli, GESTFALDA ha stimato il valore del servizio ecosistemico (grazie proprio ai Consorzi, guidati da ANBI Emilia-Romagna) tramite la gestione della rete consortile di scolo e la consegna delle acque in aree critiche per la conduzione dell’agricoltura quali, appunto, il Delta del Po (per la precisione, in provincia di Ferrara).

Inoltre grazie all’implementazione, all’interno del progetto, dei dati afferenti a IRRIFRAME (modello di bilancio idrico di ANBI il cui coordinamento tecnico-agronomico è del CER e la gestione operativa del servizio e il suo sviluppo informatico affidati ad AGRONICA group) è stato possibile ottenere un modello che consente il calcolo dell’ulteriore apporto irriguo necessario al dilavamento dal suolo di quelle concentrazioni di sali fortemente dannose e che potrà essere effettuato per qualsiasi tipologia di coltura; in più, l’implementazione di IRRIFRAME ha consentito un esatto calcolo dei fabbisogni idrici della coltura di riso, nell’ottica dell’efficientamento irriguo e del risparmio idrico, oltre alla condivisione dei dati sulla piattaforma pubblica a disposizione degli utenti.

“Oltre a definire nuove soluzioni per il contrasto al cuneo salino e alla salinizzazione dei suoli, il progetto GESTFALDA ha stimato i servizi ecosistemici forniti dall’attività irrigua – sottolinea con soddisfazione Raffaella Zucaro, direttrice generale del CER e coordinatrice di ANBI Emilia-Romagna –. In particolare, nel caso di studio sotteso al Canale di Gronda Bosco Eliceo del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, è stato stimato un beneficio di oltre 1,5 milioni di euro all’anno”.