Tappa al nodo idraulico di Bocca d’Enza, a Sorbolo Mezzani, per i protagonisti del Meeting internazionale del progetto RUSTIK, accompagnati da OI Pomodoro Nord Italia per una visita, richiesta dal CREA, all’impianto consortile nella Bassa parmense

Parma, 16 Novembre 2023 – Sono giunti da tutta Europa i partecipanti protagonisti del Meeting internazionale svoltosi a Parma nell’ambito del Progetto UE Horizon2020 “RUSTIK”, “Transizione sostenibile delle aree rurali attraverso l’integrazione delle conoscenze per il miglioramento delle politiche sul territorio”, quattro giorni in cui OI Pomodoro da Industria Nord Italia – l’interprofessione che associa gli attori economici della filiera sia di parte agricola che industriale, partner del progetto europeo – ha organizzato le tappe del soggiorno degli ospiti europei per presentare un territorio rurale a forte vocazione agroindustriale che affronta le sfide del cambiamento climatico. Dopo aver visitato lo stabilimento Mutti Spa a Montechiarugolo per la trasformazione del pomodoro, i partecipanti, membri di Agenzie per lo sviluppo rurale, Università, Unioni montane, si sono recati all’impianto consortile di Bocca d’Enza, nel territorio di Sorbolo Mezzani, accompagnati dalla Bonifica Parmense per una visita guidata, che ha permesso loro di conoscere l’operatività tecnica e le funzioni di sicurezza che la struttura, fiore all’occhiello del Consorzio, svolge per un territorio che necessita di particolare monitoraggio poiché, in passato, vittima di alluvioni.

IL PROGETTO RUSTIK

“RUSTIK-Rural Sustainability Transitions through Integration of Knowledge for improved policy processes” è un progetto di ricerca quadriennale che punta ad individuare e trasmettere al decisore politico europeo le necessità dei vari territori per affrontare le sfide del cambiamento climatico, demografico e digitale. Gli obiettivi sono quelli di condividere a livello europeo una metodologia per definire cosa è un’area rurale, di individuare le necessità dei territori, integrando diverse tipologie di dati e consultando gli stakeholders, attraverso i Living Lab, per elaborare strategie e nuovi approcci di governance da sottoporre ai decisori politici. La modalità utilizzata nel progetto per analizzare le aree rurali è infatti quella dei Living Lab, attivi in 14 regioni-pilota europee, ovvero momenti in cui gli stakeholder analizzano e fanno emergere le necessità del proprio territorio, rispetto alle sfide attuali.

 

L’IMPIANTO CONSORTILE DI BOCCA D’ENZA

Un impianto di sollevamento acque da 12 mila litri/secondo che garantisce la difesa idraulica del comprensorio esteso tra Sorbolo Mezzani, Colorno, Torrile e la Città di Parma, in cui risiedono oltre 15 mila persone in passato colpite dalle alluvioni.

I COMMENTI

“La visita all’impianto è stata anche occasione di una proficua discussione sulla gestione idrica e irrigua del territorio e su come si stanno affrontando gli effetti del cambiamento climatico, ovvero la scarsità idrica e gli eventi estremi – evidenzia Tiberio Rabboni, Presidente di OI Pomodoro da Industria Nord Italia . Il territorio di Parma, come quello delle province limitrofe, è infatti un’area rurale la cui gestione è complessa ed articolata, perché vi si intrecciano le necessità antropiche e le esigenze economiche. Alla luce dei cambiamenti ecologici, sociali e digitali, che sono appunto le “transizioni” studiate nel progetto, il territorio sta lavorando per adeguare la gestione idrica e la disponibilità irrigua”.

La visita guidata all’impianto di sollevamento di Bocca d’Enza, possibile grazie alla disponibilità del Consorzio della Bonifica Parmense, è stata richiesta espressamente dal coordinatore del progetto, il CREA, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, per mostrare un modello significativo europeo di gestione della risorsa acqua di fronte ai cambiamenti climatici, come sottolinea la presidente della Bonifica Parmense, Francesca Mantelli: “Per il Consorzio è fondamentale che un nodo idraulico strategico e prioritario come Bocca d’Enza, sul quale una robusta sinergia tra tutti gli attori coinvolti ha consentito un lavoro di riqualificazione moderno e sostenibile sia ritenuto, in Europa, un esempio virtuoso di gestione delle acque e di sicurezza per il territorio, anche alla luce dell’inizio del mandato di presidenza per l’Italia di EUWMA, l’Associazione europea delle acque composta dalle organizzazioni di diritto pubblico responsabili della gestione delle risorse idriche di dieci stati dell’Unione Europea”.