Il Consorzio della Bonifica Burana, riconosciuto tra gli enti attuatori, ottiene la copertura finanziaria per i danni registrati: oltre ai bacini romagnoli infatti sono state tante le problematiche riscontrate su gran parte del territorio, tra cui il comprensorio Burana.

Modena, 5 settembre 2023 – È vivo il ricordo degli eventi meteorologici estremi che hanno colpito l’Emilia-Romagna, da cui ne è conseguita una catastrofe idraulica senza precedenti. A testimonianza di cosa significhi lavorare in epoca di cambiamenti climatici ed eventi estremi, il Burana, come i colleghi degli altri Consorzi, si è trovato in maggio a dove trasformare una rete di canali e impianti, attiva per l’irrigazione, in una rete in regime di scarico per accogliere e allontanare importanti ed improvvise precipitazioni e arginare la potenza della loro devastazione.

Il Presidente Francesco Vincenzi esprime soddisfazione per le risorse allocate in somma urgenza in questi giorni: “Ringraziamo il Commissario Straordinario alla Ricostruzione per i territori delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche colpiti dalle alluvioni di maggio scorso, il generale Francesco Paolo Figliuolo e tutta la struttura commissariale per la firma dell’ordinanza n. 6/2023 che finanzia 289 milioni per gli interventi realizzati e da realizzare in somma urgenza e la Regione Emilia-Romagna, in particolare nella figura del suo Presidente – e subcommissario – Stefano Bonaccini. Di questo importo, oltre 5,9 milioni di euro copriranno gli interventi destinati a risolvere i danni censiti sul comprensorio Burana, sia in pianura che in montagna e riportare in sicurezza diverse situazioni di criticità. È fuori discussione ormai che i Consorzi siano tra i principali interlocutori per le problematiche di tipo idraulico nel territorio in cui operano. La struttura tecnica di cui disponiamo ci permette di individuare le migliori soluzioni in risposta alle problematiche che eventi catastrofici di questa portata comportano. Sebbene da tempo diciamo che non è più tempo di reagire ma di prevenire: la trasformazione dell’assetto idrico del territorio è ormai un imperativo”.