ANBI – “Le condizioni di vita su gran parte del territorio italiano di pianura sono garantite dalla costante azione preventiva dei Consorzi di bonifica, che ne assicurano la sicurezza idrogeologica: senza l’attività delle 754 centrali idrovore, operanti a salvaguardia delle terre poste sotto il livello del mare, queste tornerebbero in breve tempo ad essere acquitrinose ed invivibili, così come sono indispensabili, all’allontanamento delle acque di pioggia, gli oltre 180.000 chilometri di canali consorziali a servizio di quasi 7 milioni di ettari. E’ da questa consapevolezza, che bisogna partire per parlare di ambiente gestito.”
A sottolinearlo è Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), a margine del seminario voluto dal Gruppo del Partito Democratico al Senato su temi, quali i cambiamenti climatici e la difesa idrogeologica.
“E’ fortunatamente finita l’epoca in cui tutela ambientale e sviluppo venivano visti in antitesi. Oggi la salvaguardia idrogeologica è un fattore fortemente economico, pena la minore attrattività del sistema Paese verso potenziali investitori. L’Italia ha bisogno di un grande piano di manutenzione del territorio. La sola proposta per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, annualmente redatta dall’ANBI, prevede, per il 2014, 3.383 interventi, per un importo complessivo di 7.795 milioni di euro, capaci di attivare oltre 50.000 nuovi posti di lavoro. Non solo: la sua attuazione permetterebbe di risparmiare l’80% di quanto annualmente speso per riparare i danni. Alle forze di Governo, chiediamo: non sono dati sufficienti, oltre naturalmente ad evitare tragedie umane, per iniziare a destinarvi risorse adeguate secondo un piano pluriennale di interventi? I Consorzi di bonifica mettono a disposizione esperienze e professionalità, frutto di una quotidiana, quanto silenziosa azione sul territorio.”