Nel Dicembre 2015 scadrà il termine attuativo della Direttiva Europea 2000/60 sul buono stato dei corpi idrici. In Europa, ad oggi, quasi il 50% dei corsi d’acqua ha gia’ superato l’esame, ma si punta a raggiungere il 52% entro i prossimi 21 mesi; in Italia, invece, non abbiamo notizie sullo stato ambientale di ben il 56% dei corsi d’acqua.”
Lo evidenzia Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), intervenendo al workshop “Sistemi Innovativi per l’irrigazione tra risparmio d’acqua ed energia pulita”, organizzato a Roma nella sede della Società Geografica Italiana.
“Un autentico scandalo ambientale – prosegue il Presidente A.N.B.I. – è quanto sta avvenendo nella valle del Sarco, dove centinaia di fusti, sotterrati con scarti di raffineria, stanno inquinando le acque del sistema idrico Liri-Garigliano, la cui asta principale sfocia nel golfo di Napoli. E’ una storia nota almeno dal 2005, ma finora poco o nulla è stato fatto! Eppure questa, come altre, è una vicenda dai profondi risvolti economici per il territorio, nel quale i Consorzi di bonifica sono attori importanti, penalizzati al pari delle altre realtà operanti; c’è un evidente problema di legalità e quindi sono quanto mai opportuni appositi osservatori. Nonostante ciò – conclude Gargano – gli enti consorziali continuano a rappresentare esempi di eccellenza attraverso anche la gestione collettiva delle acque per irrigazione, condizione prima per la realizzazione del sistema irriguo esperto Irriframe, capace di far risparmiare fino al 25% del fabbisogno d’acqua in agricoltura; l’obbiettivo pressoché raggiunto, attraverso anche ammodernamento e nuove tecnologie degli impianti irrigui, è di risparmiare 500 milioni di metri cubi d’acqua, migliorando i conti di aziende rurali ed enti consorziali. Il secondo scopo è ridurre le conflittualità per le disponibilità idriche: le guerre dell’acqua, infatti, le abbiamo già in casa; basti pensare al lago d’Idro, in Lombardia o al fiume Isonzo, in Friuli Venezia Giulia.”