Le piogge di questi giorni, intense ma di breve durata, non sono servite a migliorare la situazione idrica nel comprensorio servito dal Canale Emiliano Romagnolo, cioè la pianura bolognese e romagnola. Il Po resta a livelli tra i più bassi degli ultimi 40 anni, mentre l’ondata di caldo anomalo, la prolungata assenza di piogge e la forte evaporazione hanno determinato un deciso aumento della domanda idrica, in particolare da parte delle aziende agricole, ma anche del settore civile ed industriale.
L’aumentata richiesta di risorsa idrica ha creato difficoltà in provincia di Ferrara che attinge acqua dal Po all’impianto delle Pilastresi a Bondeno a causa della magra eccezionale del fiume. Per questo il CER sta supportando una parte consistente del fabbisogno idrico della provincia di Ferrara attraverso il suo impianto del Palantone, che a partire dal 12 giugno sta immettendo 5-6 metri cubi di acqua al secondo nel sistema Burana-Volano per integrare le portate delle Pilastresi, divenute insufficienti a causa dei problemi creati dai bassi livelli delle acque del Po.
Complessivamente i volumi derivati dal Po da parte del CER sono, attualmente, dell’ordine dei 2,5 milioni di metri cubi al giorno, valore molto superiore a quello medio del periodo, attestato attorno al 1,5 milioni. Al 12 giugno 2003 sono già stati derivati oltre 57 milioni di metri cubi, contro una media pregressa di circa 40 milioni di metri cubi. “Siamo solo all’inizio della stagione irrigua – dice l’ing. Piero Mattarelli, direttore generale del CER – e la situazione è già di preallarme. Servono nuove piogge, più consistenti, per ritonificare la portata del fiume, che comunque in questo momento risente delle forti sottrazioni idriche dovute al riempimento delle risaie nelle aree lombardo-piemontesi”.