Roma, 7 ottobre 2022 – Mentre a Castrezzato, in provincia di Brescia, sulla base di un’apposita legge regionale si sta procedendo alla trasformazione di un’ex cava in un bacino di accumulo idrico, a Milano sono stati presentati i primi 13 progetti del Piano Laghetti, proposto da ANBI e Coldiretti, mirati ad affiancare quello di Valnegra, già realizzato in provincia di Bergamo.

“E’ quantomai significativo – commenta Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle acque Irrigue (ANBI) – che prima a presentare ufficialmente le proprie progettualità sia la regione, simbolo dell’economia italiana.”

Gli invasi, che saranno realizzati entro 76 mesi dal finanziamento, avranno una ricaduta economica, grazie alla loro multifunzionalità, stimata in circa 18.000 posti di lavoro. Primo obbiettivo sarà garantire risorsa per l’irrigazione di ulteriori 6.000 ettari di terreno, cui si affiancheranno oltre 7 milioni di kilowattora annui, prodotti grazie a 14 nuovi impianti fotovoltaici galleggianti e ad una centralina idroelettrica. L’importo complessivo, previsto per la realizzazione dei 13 laghetti, ammonta a 174 milioni di euro e l’invaso più grande previsto sarà a Vighizzolo, nel comune bresciano di Montichiari, con una capacità di 3.500.000 metri cubi.

“Quelli lombardi – chiosa il DG di ANBI –sono parte dei 223 progetti già pronti, perlopiù definitivi ed esecutivi, nell’ambito del più ampio obbiettivo dei 10.000 laghetti medio-piccoli, multifunzionali ed ecocompatibili da realizzare entro il 2030. È un patrimonio progettuale, che mettiamo a disposizione del Paese e del Governo, che lo rappresenterà.”

Grazie a tecnologie d’avanguardia, partirà da Brescia anche la cooperazione tra i diversi soggetti coinvolti,  in vista dell’applicazione del quadro normativo europeo sull’uso plurimo delle risorse idriche a partire dal Giugno 2023 ed interessante l’utilizzo delle acque depurate in agricoltura.

In quest’ottica, ANBI Lombardia, “A2A” (attraverso la controllata A2A Ciclo Idrico) e “Acque Bresciane” hanno siglato un accordo, cui seguirà presto  una convenzione per definire precisi indirizzi sugli aspetti qualitativi e sui processi di controllo, necessari per l’utilizzo sicuro dell’acqua nei campi.

“Il sistema dei Consorzi di bonifica vuole essere sin d’ora protagonista di questo nuovo approccio al riutilizzo in agricoltura dell’acqua depurata – dichiara Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI, evidenziando come l’obbiettivo sia quello “di tutelare l’assoluto valore delle produzioni agroalimentari italiane, cogliendo al contempo l’opportunità di nuove fonti di approvvigionamento irriguo, senza incidere sulle riserve d’ acqua dolce.”

“Il nostro impegno – aggiunge Mauro Olivieri, Direttore Tecnico della società Acque Bresciane – si focalizza sia nel garantire la qualità delle acque affinate ad uso irriguo, sia nel trovare soluzioni che consentano di valorizzarle 12 mesi l’anno. Per questo saranno costituiti tavoli fra le parti per identificare le modalità di stoccaggio più adatte.”

Tullio Montagnoli, amministratore delegato di A2A Ciclo Idrico, evidenzia come “il confronto con ANBI sia stato avviato prima della recente crisi idrica, perché mondo agricolo e Bonifica giocano un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione d’uso delle acque depurate. Questo accordo mira ad aumentare la qualità degli scarichi dei depuratori e la diffusione di sistemi irrigui tarati sulle specifiche coltivazioni, consentendo di integrare, se necessario, i volumi di acqua, già messi a disposizione dai depuratori limitrofi.”

“La recente siccità ha dimostrato come la crisi climatica rischi di travolgere l’agricoltura e più in generale l’economia del Paese; va quindi superata la logica dell’emergenza per elaborare un grande piano di investimenti in strutture ed innovazione come il reimpiego delle acque affinate ed il Piano Laghetti” conclude Alessandro Folli, Presidente di ANBI Lombardia.