Una superficie di 350 metri quadrati ricavata nel centro operativo di Cona che contiene un prezioso patrimonio cartografico e oltre 4mila volumi

Ferrara, 17 maggio 2022 – Conservare e mettere a disposizione del pubblico un patrimonio cartografico e bibliografico d’eccellenza, per tenere viva la memoria del passato e consegnare alle generazioni future la conoscenza sulle opere della bonifica e il territorio. È questa l’importante motivazione che ha portato il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara a creare un nuovo archivio storico e una nuova biblioteca, che sono state inaugurate il 17 maggio nell’ambito delle iniziative della Settima Nazionale della Bonifica. All’inaugurazione hanno partecipato per il Consorzio di Bonifica il vicepresidente Luca Natali, la direttrice amministrativa, Paola Cavicchi e il direttore generale Mauro Monti. Tra gli ospiti: Francesca Montesi, viceprefetto di Ferrara; Caterina Melappiani, Soprintendenza Archivistica dell’Emilia Romagna; Davide Guarnieri direttore dell’Archivio di Stato di Ferrara; Marina Contarini del comitato di gestione del Sistema bibliotecario dell’Ateneo di Ferrara.

Archivio e biblioteca si trovano all’interno del Centro Operativo di Cona, di cui fa parte l’impianto idrovoro di Sant’Antonino e si sviluppano su una superficie complessiva di circa 350 metri quadrati. “L’idea di realizzare un archivio storico e una biblioteca è nata nel 2016 – ha detto Natali – dall’esigenza di unire gli archivi dei diversi consorzi dopo la fusione e dal bisogno di conservare in maniera adeguata preziosi documenti storici, anche risalenti al 1500. Inoltre si tratta di un modo per trasmettere la cultura e la conoscenza del passato per consegnarla a chi verrà dopo di noi, anche perché la storia del territorio e quella della Bonifica spesso coincidono, visto il forte impatto delle opere di bonificazione sulla società e sull’economia del ferrarese”.
Un investimento importante e innovativo, come ha spiegato Paola Cavicchi: “Il nuovo archivio storico conserva gran parte dei materiali, a partire da fine ‘500, di carattere storico, amministrativo, tecnico e cartografico dei Consorzi che hanno preceduto quello attuale, che diventa quindi erede e custode del passato. Di particolare pregio tutta la cartografia del “Catasto Carafa” – realizzata nel 1779 su disposizione di Papa Pio VI –  che contiene la mappatura catastale dei terreni sottoposti alla Congregazione dei Lavorieri, comprendenti il Polesine di Ferrara, il Polesine di San Giorgio e la Transpadana veneta. Saranno conservati in particolari armadi compattabili, in grado di ospitare fino a 2mila e seicento metri lineari di documenti.
“La biblioteca – ha spiegato Katia Minarelli, responsabile del settore segreteria e divulgazione del Consorzio – dedicata al “Cardinale Francesco Carafa” ha un patrimonio di oltre 4mila volumi che fino ad ora non erano catalogati ma divisi nelle diverse sedi del Consorzio. Sono molto orgogliosa del nostro patrimonio bibliografico che ora sarà valorizzato e inserito nel Polo Bibliotecario di Ferrara, dopo un’attenta attività di catalogazione che sarà effettuata a breve”.