I Consigli di amministrazione del Canale Emiliano Romagnolo (CER) e di Romagna Acque hanno approvato ieri una convenzione-quadro regolante i rapporti fra i due enti ai fini della costituzione di una società per la futura gestione delle acque grezze per uso industriale in Romagna. Il nuovo soggetto si chiamerà ‘Plurima’ e sarà una società per azioni. Il CER deterrà per legge (in forza del decreto-legge “Omnibus” che ha fornito la copertura legislativa all’iniziativa) il pacchetto di maggioranza della nuova società, che diventerà operativa a tutti gli effetti dal 2006.
OPERE DISTRIBUTIVE. In base all’accordo fra CER e Romagna Acque, ‘Plurima Spa’ gestirà le nuove opere distributive (già parzialmente progettate e finanziate) destinate a rendere disponibili alle città di Faenza, Ravenna, Forlì e Cesena le acque grezze del Canale Emiliano Romagnolo, esclusivamente per gli usi civili, industriali ed ambientali. Per le acque destinate all’irrigazione nei territori coperti dalle nuove opere, la società si limiterà a svolgere, al costo, il servizio di trasporto; la distribuzione alle aziende agricole resterà esclusivamente in capo ai Consorzi di bonifica.
RISORSA IDRICA. La risorsa idrica sarà fornita per intero dal CER, a fronte di un fabbisogno extragricolo stimato, a regime, in oltre 40 milioni di metri cubi all’anno. Le nuove opere in gestione alla società, fondamentalmente costituite da tubazioni interrate di grande diametro e da stazioni di pompaggio, saranno realizzate con il concorso finanziario di entrambi i soci, rispettivamente determinato in circa 2/3 per il CER e 1/3 per Romagna Acque: precisamente 43,3 milioni di euro per il CER (cifra corrispondente al 55% dello stanziamento di 77,5 milioni di euro ottenuto sulla legge finanziaria 2001) e 20,7 milioni di euro per Romagna Acque (che investe propri capitali già destinati a tale titolo nel suo piano di investimenti per il decennio 2001-10). Per Romagna Acque, il rientro del proprio finanziamento avverrà attraverso la gestione extragricola.
RETI IRRIGUE. Il restante 45% dello stanziamento pubblico ottenuto dal CER sulla legge finanziaria 2001 (circa 34 milioni di euro) verrà impiegato per la realizzazione di reti di distribuzione irrigua nei territori attraversati, la cui gestione sarà affidata dal CER ai Consorzi di bonifica competenti per territorio: Romagna occidentale, Romagna Centrale, Savio-Rubicone. Questi ultimi metteranno a disposizione un’ulteriore somma di 3,7 milioni di euro, in parte attinta dalle aziende agricole sotto forma di contributi di bonifica per l’allacciamento. Le reti irrigue già finanziate copriranno una superficie agraria utile di 12.600 ettari; con le future estensioni già previste, la superficie servita supererà i 20.000 ettari.
I due Presidenti, Enrico Santini (CER) e Gian Carlo Zeccherini (Romagna Acque), commentano con grande soddisfazione il perfezionamento dell’accordo, che chiude una lunga trattativa fra le parti. “Si pongono così le basi – dice Enrico Santini – oltre che per una collaborazione di grande rilievo istituzionale, davvero senza precedenti, fra il mondo della bonifica e quello dell’acqua potabile, anche per la definitiva risoluzione dei problemi di approvvigionamento idrico della Romagna e per l’arresto del grave fenomeno ambientale della subsidenza nel territorio romagnolo”.