‘La fragilità idrogeologica del territorio modenese di montagna e di pianura deve essere affrontata non più con interventi tampone ma con una razionale e programmata progettazione per restituire un livello di sicurezza accettabile ad un comprensorio fra i più popolati e industrializzati del Nord Italia’. Così il presidente del Consorzio di bonifica di Burana, Elio Molinari, ha commentato l’approvazione del bilancio preventivo 2003 del consorzio di bonifica modenese che chiude in pareggio a poco più di 40 milioni di euro di entrate ed uscite.
La contribuenza viene fissata a quota 8.397.033 euro, praticamente senza alcun ritocco rispetto al 2002, anzi in alcuni casi con una riduzione delle aliquote grazie all’ampliamento della base contributiva. Solo per la manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica consortili (diserbi e ripresa frane, manutenzione ed esercizio impianti e manufatti, ecc.) sono previsti oltre 3.500.000,00 Euro. Particolare attenzione è riservata alla montagna cui vengono destinate risorse per un totale di 280.000,00 Euro.
Nel 2003 il Consorzio ha in progetto di avviare i lavori per due dei più importanti interventi da tempo messi a punto dal Servizio tecnico consorziale: l’adeguamento del sistema irriguo del canale Poggio Rusco e dei canali Felonica e Collettore di Burana per un importo complessivo di oltre 7 milioni di euro finanziati dal Ministero delle Politiche agricole e forestali. Il 2003 vedrà inoltre realizzati una serie di interventi volti a sanare situazioni di criticità idraulica verificatesi a seguito di eventi alluvionali dell’autunno 2000 nonchè un vasto programma di opere di risistemazione idraulica e adeguamenti irrigui per un totale di 10 milioni di euro investiti. ‘Il Consorzio – commenta il presidente Elio Molinari – mette in campo per l’anno corrente un imponente sforzo programmatorio e tecnico-progettuale che dà seguito all’allarme lanciato con lo studio scientifico “Una sentinella per il territorio” realizzato col Distart (Dipartimento di Ingegneria delle Strutture dell’Università di Bologna). Con detto studio il Consorzio ha individuato i punti critici della rete idraulica di bonifica della Bassa pianura modenese e ha proposto gli interventi prioritari per l’adeguamento della rete stessa ai fini di un accettabile recupero dei livelli di sicurezza territoriale’.
‘Eventi climatici sempre più bizzarri e imprevedibili – conclue Molinari – mettono seriamente a repentaglio sicurezza e incolumità di quanti vivono e lavorano su questo territorio: lo ‘stato dell’arte’ ormai è noto, a questo punto non resta che reperire – assieme a enti locali e territoriali competenti – le risorse necessarie per concretizzare gli scenari progettuali descritti, affrontare con misure strutturali lo stato di vulnerabilità del nostro territorio e porre rimedio al progressivo dissesto idrogeologico’.