I nodi critici della rete idraulica nel modenese, le opere di difesa, la preoccupante condizione degli argini dei canali di bonifica, i lavori di adeguamento in corso di realizzazione sugli impianti e l’attività ambientale del consorzio.
Sono stati questi i passaggi salienti del recente summit “sul campo” che i dirigenti del consorzio di bonifica Burana, Leo, Scotenna, Panaro hanno avuto con l’assessore regionale alla Difesa del suolo e Protezione civile Marioluigi Bruschini e con il suo staff. L’incontro a tappe, svoltosi nei giorni scorsi, ha avuto l’obiettivo di far rilevare, a livello regionale (cui compete il finanziamento delle opere), le criticità della rete di canali artificiali e il contestuale impegno del consorzio, pur nelle note ristrettezze finanziarie, nel garantire un’efficiente difesa idraulica e nell’adempiere i suoi compiti istituzionali di scolo delle acque e d’irrigazione.
L’assessore regionale ha potuto toccare con mano i punti deboli di un reticolo di ben 2000 kilometri e che, come è stato rilevato in uno studio mirato dello stesso consorzio, necessiterebbe di onerosi interventi di adeguamento. Il sistema, infatti, costruito per le necessità di 60 anni fa, oggi fatica a reggere l’esponenziale antropizzazione e urbanizzazione che hanno interessato il territorio. Il presidente del Consorzio Elio Molinari e il direttore Gianni Chiarelli hanno poi evidenziato l’ormai preoccupante situazione degli argini dei canali, a rischio collassi a causa dei kilometri di cunicoli scavati da nutrie e gamberi rossi.
Bruschini ha inoltre visitato molti dei principali snodi idraulici e manufatti del Burana, con particolare attenzione al punto nevralgico dell’intera rete, il monumentale impianto idrovoro delle Pilastresi, ove sono in corso importanti lavori di ammodernamento. Le segnalazioni dei punti a rischio, già trasmesse in esame all’Autorità di Bacino del fiume Po, sono state presentate al prefetto Italia Fortunati nel corso del consueto incontro annuale sulla difesa idraulica. In questa sede il Burana ha presentato anche l’elenco delle possibili soluzioni progettuali, sia per gli interventi in Appennino, sia nella Bassa, assicurando altresì il rappresentante del Governo della massima attenzione per i controlli e l’immediato intervento in situazioni di emergenza. Un impegno questo che rafforza la recente sottoscrizione del protocollo d’intesa con Provincia e gli altri enti di tutela del territorio collinare e montano dove si prevede l’attivazione di un centro operativo misto e di coordinamento soccorsi in caso di eventi calamitosi.