ROMA – E’ emblematico che proprio dal piacentino, spesso focolaio di polemiche strumentali, arrivi una nuova testimonianza di quella cultura del fare, che i Consorzi di bonifica praticano da sempre e grazie alla quale si confermano volano per la crescita economica e l’occupazione, insistendo nel proporre un nuovo modello di sviluppo per il Paese.” Lo afferma Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (ANBI), in relazione all’inaugurazione della nuova condotta irrigua Agazzano-Battibò, realizzata dal Consorzio di bonifica di Piacenza e che, dalla diga del Molato a Nibbiano, ora trasporta acqua, migliorando la resa di 3500 ettari, vocati ad eccellenze agricole, parte di quel primato qualitativo italiano, riconosciuto nel mondo. “E’ la stessa logica di servizio –conclude Gargano– con cui mettiamo, a disposizione dell’economia agricola del Paese, il sistema irriguo esperto Irriframe, che permette un risparmio idrico fino al 30%.” “La disponibilità d’acqua –aggiunge Anna Maria Martuccelli, Direttore Generale ANBI– è un problema mondiale che, in Italia, è caratterizzato da tre elementi: la disponibilità, cui si deve rispondere attuando un Piano Nazionale di bacini di raccolta e di ammodernamento degli impianti e sviluppando gli usi plurimi; la gestione, di cui i Consorzi di bonifica sono protagonisti in piena adesione al principio europeo della sussidiarietà e che vanno quindi sempre più valorizzati; la tutela, cui risponde la cosiddetta quarta fase della Bonifica realizzata dai Consorzi attraverso la gestione integrata acqua-suolo, in cui la risorsa idrica costituisce la chiave dello sviluppo per il territorio.”