Si sono concluse le iniziative organizzate dal Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale per far conoscere le opere idrauliche e irrigue del suo comprensorio in occasione della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione 2013, promossa dall’Anbi – Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni assieme alle Unioni Regionali Bonifiche e dedicata al tema “Risorse naturali: energia per il territorio”.
Dal 18 al 26 maggio, grazie al programma Impianti aperti, il pubblico ha potuto accedere nel Distretto di pianura alla cassa di espansione e all’impianto idrovoro Tratturo ad Alfonsine, alla chiusa sul fiume Senio presso Tebano a Castel Bolognese e alle centrali di pompaggio di Lugo, Solarolo, Castel Bolognese, Imola e San Severo di Faenza. Gli appassionati di birdwatching non si solo invece lasciati sfuggire l’occasione di salire sulla torretta di osservazione “Il nido”, inaugurata dal Consorzio nel 2011 presso la cassa di espansione rinaturalizzata del collettore Gambellara in via Botte a Massa Lombarda.
Gli impianti di Alfonsine sono stati meta inoltre, mercoledì 22 maggio, di una visita guidata straordinaria programmata dal Consorzio per gli alunni delle classi seconde C e D della scuola secondaria di primo grado Baracca di Lugo. Gli studenti sono stati accolti dal presidente del Consorzio, Alberto Asioli, e hanno poi visitato gli impianti e svolto un’attività didattica curata dalla cooperativa Atlantide.
La Settimana della Bonifica ha proposto poi, nel Distretto montano, visite guidate agli invasi delle colline faentine e imolesi.
«La Settimana della Bonifica appena conclusa – commenta il presidente del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, Alberto Asioli – ha permesso di far conoscere meglio le nostre opere e le nostre attività, ed è stato un importante momento di incontro con i cittadini. L’interessamento dei ragazzi delle scuole durante la visita fa ben sperare nella crescita di una generazione che saprà comprendere e condividere l’importanza del lavoro di bonifica per la tutela del territorio.
Rimane però la necessità di riprendere importanti opere necessarie per la sicurezza idraulica delle nostre terre – prosegue Asioli. – Quanto successo in Veneto e Toscana dopo le forti piogge di questa primavera ci conferma che la difesa idrogeologica non va mai data per acquisita, ma ogni giorno bisogna lavorare per garantirla quanto più possibile.
Per questo motivo occorre anche riprendere il discorso dei finanziamenti per il nostro territorio – afferma il presidente. – Fra i lavori più importanti, occorre intervenire sul canale di bonifica Destra Reno, nostro collettore principale che va riportato alla sezione idraulica originaria; sarebbe importante poi costruire nuove casse di espansione, polmoni idraulici necessari quando ci sono grandi quantitativi d’acqua, e operare il risezionamento di alcuni canali. Senza dimenticare, ovviamente, gli interventi fondamentali nel Distretto montano: la ripresa di frane e la manutenzione dei manufatti esistenti. Il Consorzio fa la propria parte ma le nostre risorse non sono ovviamente sufficienti: i contributi di bonifica versati dai cittadini servono per la fondamentale manutenzione ordinaria e il presidio delle opere esistenti e non possono ovviamente fare fronte agli ingenti importi necessari per i nuovi interventi. Occorrono perciò finanziamenti pubblici, che attualmente sono fermi o insufficienti. Bisogna riprendere in particolare il piano di prevenzione idrogeologica nazionale elaborato dall’Anbi – Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, che prevede tremila interventi in tutta Italia per 7 miliardi di euro di investimenti. Un piano che riafferma con forza come la prevenzione del rischio idrogeologico sia sotto ogni punto di vista più vantaggiosa rispetto all’intervento in situazioni di emergenza.
I tanti aspetti positivi dell’operato del Consorzio messi in luce durante la Settimana della Bonifica – conclude il presidente Alberto Asioli – e la sensibilità stimolata dalle iniziative organizzate, uniti a una maggiore conoscenza delle opere e delle problematiche che riguardano il Consorzio, devono essere sfruttati perché una maggiore attenzione collettiva al territorio faccia sì che le necessità evidenziate trovino la giusta attenzione.»