ANBI – “I Consorzi di Bonifica e Irrigazione sono oggi enti all’avanguardia per una gestione plurima e polivalente della risorsa idrica, che rispetti i principi sanciti dall’Unione europea di partecipazione, solidarietà e sussidiarietà”. Lo ha detto il Direttore Generale Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), Anna Maria Martuccelli, intervenendo oggi al convegno su “Dissesto idrogeologico ed emergenze idriche al tempo dei cambiamenti climatici” organizzato da Federutility nell’Altana di Palazzo Strozzi, a Firenze.
“L’irrigazione ha nel nostro Paese una tradizione antichissima, che risale agli etruschi a Nord e ai greci a Sud – ha detto il direttore A.N.B.I. – ma negli ultimi 60 anni la gestione della risorsa idrica è diventata un’esigenza più urgente ed estesa, a causa dalle variazioni climatiche e delle mutate esigenze economiche e sociali. Molto è stato fatto per razionalizzare le risorse, tanto che il consumo della risorsa idrica, in base all’aggiornamento dei dati della Conferenza nazionale delle acque è passato da 28 a 21 miliardi di metri cubi. È stata potenziata la somministrazione al campo, che oggi raggiunge il 30-40% in alcune regioni e livelli ben più elevati, intorno all’80%, in altre, come la Puglia. I Consorzi di Bonifica e Irrigazione si sono fatti promotori di un progetto all’avanguardia come Irriframe, che indica agli agricoltori quando e quanto irrigare e che ha permesso in vaste aree del Paese, a partire da Veneto ed Emilia Romagna, un risparmio della risorsa idrica pari al 15-20%. Circa 200 km di canalette a cielo aperto sono state intubate, limitando evaporazione, sprechi e dispersione. Infine, sempre i Consorzi di Bonifica e Irrigazione hanno realizzato 145 impianti fotovoltaici e idroelettrici per la produzione di energia elettrica, dando un proprio contributo all’uso plurimo della risorsa idrica".
Il Direttore A.N.B.I. ha poi affrontato il tema della razionalizzazione degli enti. “I Consorzi di Bonifica e Irrigazione, nonostante la loro lunga storia – ha detto – restano enti modernissimi, che, grazie al loro stretto legame con il territorio e con i cittadini-consorziati, rispettano perfettamente i principi di partecipazione, solidarietà e sussidiarietà sanciti e più volte ribaditi dall’Unione europea. Da tempo è stato avviato un processo di razionalizzazione che ha ridotto al massimo i costi degli organismi consortili (solo il presidente e il vicepresidente percepiscono un compenso), mentre le Regioni hanno effettuato e stanno portando avanti il riordino dei Consorzi. È essenziale però che questo processo rispetti le unità idrografiche omogenee e che non faccia perdere il legame con i singoli territori e con le loro esigenze. Infine, per poter realizzare nuove opere e interconnessioni fra i vari sistemi idrografici resta essenziale l’impegno economico degli enti pubblici: le somme derivanti dal contributo di bonifica vengono infatti utilizzate, come prevede la legge, per la manutenzione dell’esistente".