L’intervista di Letizia Martirano

Reduce da un incontro con il Ministro delle politiche agricole Patuanelli per il punto sullo stato dell’arte delle procedure applicative del PNRR irriguo, il Presidente dell’Associazione nazionale dei Consorzi di bonifica Francesco Vincenzi ha già lo sguardo rivolto oltre l’epocale opportunità, rappresentata dai fondi messi a disposizione dall’Unione europea, e si mostra soddisfatto per la sensibilità sui temi prospettati da ANBI che riguardano la raccolta dell’acqua e il suo governo multifunzionale.

Perché l’Anbi già guarda oltre il PNRR?

Il mondo non finisce con il PNRR. Perciò, per il medio-lungo periodo proporremo di rifinanziare nella legge di bilancio il Piano Invasi, e di concentrarci anche sul Fondo di sviluppo e coesione (FSC), che potrebbe risultare decisivo per il Mezzogiorno, visto che anni fa facemmo parificare alle opere pubbliche l’ammodernamento delle reti idriche finanziate con i nuovi fondi di coesione.

Per quello che riguarda la vecchia programmazione, scaduta nel 2020, a che punto siete?

Per quello che riguarda i progetti per l’irrigazione finanziati con circa 606 milioni del vecchio PSRN scaduto nel 2020, siamo nei tempi previsti mentre procediamo con ansia e entusiasmo sul cronoprogramma dei Progetti irrigui del PNRR, approvati dal Mipaaf il 30 settembre. Abbiamo, inoltre, sollecitato il Ministero per la chiusura dei due bandi FSC 2020 che saranno particolarmente importanti per il Sud. Ricordo quello relativo agli oltre 12 milioni di euro che rimuoverà un ritardo atavico in molte Regioni del Sud dove i progetti sono fermi e bloccati da politiche che hanno negato e negano l’autogoverno.

Quanti e quali sono i progetti del PNRR?

Si tratta di 129 progetti esecutivi avanzati e messi a punto dai Consorzi di bonifica per un totale di 1 miliardo e 680 milioni di euro.  Le nuove risorse disponibili sul PNRR sono però 520 milioni di euro.

Un successo…

Si, ma i soldi sono pochi. In ogni caso i Consorzi di bonifica si rivelano ancora una volta una vera eccellenza del Paese in grado di offrire alla comunità un patrimonio concreto di progetti utili a cittadini, territori e imprese in grado di rispettare le tempistiche del PNRR. Quella capacità progettuale operativa e cantierabile, per un importo di oltre 2 miliardi di euro, è di gran lunga superiore alle risorse finanziate nella specifica misura del PNRR.

Qual è il bilancio che può trarre dal Piano Invasi su cui Anbi si è tanto battuta e si batte?

Per il 10 novembre abbiamo organizzato a Roma un incontro insieme alle istituzioni nazionali proprio allo scopo di far comprendere le grandi potenzialità di un patrimonio progettuale allo scopo di trattenere le acque dolci al suolo e non disperderle in mare e per far divenire questa opportunità, realizzata con Coldiretti, realtà per cittadini, ambiente e imprese.

Altri programmi per il futuro?

Nel 2022 l’Associazione delle Bonifiche compie 100 anni. Un secolo di vita che e’ giusto celebrare. In marzo inizieremo una serie di attività che saranno inaugurate a San Donà del Piave e che proseguiranno in tutta Italia per dodici mesi. Sarà l’anno in cui vogliamo realizzare il nostro Piano Invasi multifunzionale, quello in cui inizieremo ad utilizzare le acque reflue trattate in piena sicurezza per il cibo e per valorizzare delle imprese del Made in Italy agroalimentare, quello in cui vincere la sfida delle energie rinnovabili che nell’idroelettrico e nel fotovoltaico avranno risposte importanti dai Consorzi di Bonifica, l’anno dell’innovazione volta a efficientare l’uso della risorsa irrigua e certificarla ai cittadini con il nostro marchio Goccia Verde. L’Anbi e i Consorzi di Bonifica hanno abbandonato le acque protette e sicure del porto per navigare in mare aperto, trovando anche difficoltà, ma certamente assumendosi la responsabilità di contribuire, per le proprie competenze, a costruire un futuro migliore per la nostra amatissima Italia.