Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale è in grado di esprimere sul territorio una spesa totale di oltre 17 milioni di euro, pari a 5.679 euro per chilometro
quadrato su una superficie consortile totale di 3.113 kmq. Questi sono i
dati che arrivano dal Bilancio di previsione per il 2011 approvato del
consiglio uscente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale.
"Un grazie ai consiglieri che in questi mesi si sono impegnati nella
gestione dell’ente – spiega Marino Zani, attuale Presidente del consorzio –
consegnando al 2011 un bilancio di 17.680.000 euro, indirizzati ancora sui
temi della sicurezza idraulica e gestione dell’acqua. Un bilancio formulato
in un periodo di crisi, mantenendo ferme le aliquote contributive, già per
il secondo anno consecutivo, senza per questo pregiudicare la capacità
operativa del consorzio e delle duecento persone che vi operano a cavallo di
Reggio, Modena, Parma e Mantova".

In pianura
"Tra gli interventi previsti in pianura – spiega Vito Fiordaligi, direttore
– spiccano costi inerenti l’attività di manutenzione ed esercizio delle
opere per la sicurezza idraulica e l’irrigazione, per oltre 5.600.000 euro.
A questi si affiancano interventi straordinari e investimenti realizzati con
risorse proprie o di altri enti, principalmente il Ministero delle Politiche
Agricole e la Regione Emilia Romagna, per oltre 14 milioni e 300 mila euro,
aumentando considerevolmente la capacità di intervento del Consorzio".
Saranno inoltre allestiti cantieri relativi a interventi sulla
canalizzazione irrigua in gestione al Consorzio. Questi cantieri, del valore
di oltre 12 milioni di euro, saranno finanziati dal Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali.

In montagna
"Nel territorio montano è impellente la necessità di far fronte al dissesto
idrogeologico aggravato dalla precipitazioni in uno dei comprensori più
piovosi d’Italia – prosegue Fiordaligi -: investiremo risorse per un totale
di 1.791.000 euro, in parte provenienti dalla Regione Emilia Romagna".

Da segnalare anche che il bilancio di previsione prevede inoltre azioni di
miglioramento ambientale, sia dirette sia di supporto all’attività
ordinaria. Queste nascono come conseguenza dell’istituzione del settore
ambientale e agroforestale attinente al Consorzio di Bonifica dell’Emilia
Centrale. Notevole importanza assumono le collaborazioni con gli enti locali
del territorio, in particolare con la Provincia di Reggio Emilia e diversi
comuni della fascia pedemontana, cui il consorzio ha destinato risorse in
compartecipazione per oltre 400 mila euro.
Quindi un investimento di 2 milioni 111 mila euro per opere quali
trinciatura, sfalcio, diserbi, manutenzione e ripristino di cavi e casse
d’espansione, fabbricati.
"In conclusione – sottolinea Marino Zani – il bilancio di previsione per il
2011 conferma la volontà del consorzio di operare con il massimo sforzo, per
contribuire in modo efficace a migliorare la qualità del territorio nel
quale opera. L’ente inoltre costituisce sempre più un valido supporto alle
attività economiche affinché possano operare in sicurezza, almeno per quanto
riguarda gli aspetti correlati all’attività di difesa del suolo e gestione
delle risorse idriche".

IL CONSORZIO DI BONIFICA DELL’EMILIA CENTRALE
Un Consorzio per il territorio

Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha tra le sue funzioni
principali quello della difesa dagli allagamenti: senza la sua attività
vaste aree sarebbero sommerse dalle inondazioni. Il Consorzio gestisce una
rete diffusa ed estesa, tra canali di scolo e promiscui, che permette di
raccogliere le acque meteoriche e ne facilita il deflusso, proteggendo gli
edifici e le coltivazioni da disastri idrogeologici. L’ente è impegnato nel
territorio montano nella prevenzione degli smottamenti e dalle frane, su una
superficie di circa 180 mila ettari con un elevato grado di precarietà
idrogeologica.
E’ un organismo di diritto pubblico che opera secondo modelli gestionali
propri degli enti privati. Ha una superficie di 3.113 chilometri quadrati:
interessa tre regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Toscana), cinque provincie
(Reggio Emilia, Modena, Parma, Mantova, Massa Carrara) e sessantacinque
comuni. Ha un comprensorio per il 57% in montagna e impiega oltre 200
persone la lavoro per la sicurezza idraulica per tutti, per l’ambiente e per
la produttività dei territori attuando, mediamente, un progetto ogni due
giorni. Le molteplici attività svolte sono sostenute dai consorziati, i
proprietari di immobili.