Roma, 27 febbraio 2017 – “La prima sfida è quella di far restare sul territorio le imprese agricole e perché questo accada serve certezza del reddito; un’opportunità integrativa, prevista dalla normativa, è la collaborazione con i Consorzi di bonifica per la manutenzione del territorio, trasformando la difficoltà del vivere in montagna in un’opportunità”. Ad affermarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto, a Firenze, al convegno “La montagna italiana nello sviluppo rurale: problematiche e prospettive economiche, sociali, ambientali e istituzionali”, ma soprattutto preoccupato di fronte al ripetersi di episodi, che confermano la fragilità del territorio italiano, accentuata dai cambiamenti climatici. La popolazione italiana a rischio frane è pari a 5.624.402 abitanti (1.224.000 abitanti nelle aree a maggiore pericolosità), le imprese a rischio sono 362.369 (79.530 nelle aree a maggiore pericolosità), 34.651 sono i beni culturali a rischio (10.335 nelle aree a maggiore pericolosità), le aree urbanizzate a rischio frana si estendono su ha. 1.830.300 (ha. 376.300 nelle aree a maggiore pericolosità); l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha  inoltre  individuato 1.640  comuni interessati da aree  con pericolosità da frana, elevata o molto elevata. Il nostro primo obbiettivo è far capire che la manutenzione della montagna è fondamentale per tutelare i territori a valle – prosegue il Presidente ANBI – Contestualmente bisogna affermare la cultura della prevenzione, superando quella della gestione dell’emergenza. Negli ultimi anni, molto ha fatto l’attività della Struttura di Missione del Governo, #italiasicura; bisogna proseguire su questa strada, con la consapevolezza che una delle grandi opere pubbliche per l’Italia è proprio la manutenzione della montagna. Si tratta di interventi e lavori importanti, i cui oneri non possono ricadere solo su chi vive nei territori alti. I Consorzi di bonifica, dopo le recenti riforme, sono rimasti l’unico ente operativo di area vasta in grado di rispondere alle esigenze di manutenzione del territorio, montagna compresa. Già oggi stiamo dando risposte vere ed importanti per garantire la sicurezza idrogeologica, condizione indispensabile per qualsiasi modello di sviluppo.”