Lugo, 19 settembre 2015 – Proseguirà almeno fino a ottobre l’attività irrigua del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, che in questa lunga estate siccitosa ha distribuito alle aziende agricole oltre 41 milioni di metri cubi di acqua attraverso la propria rete idrica, dato in forte crescita rispetto allo scorso anno. Il Consorzio si sta però già preparando anche al periodo autunnale e invernale, con un’attenzione particolare alla sicurezza idraulica del comprensorio di competenza.
A seguito degli eventi di febbraio sono infatti state destinate importanti risorse a interventi contro il dissesto idrogeologico nel territorio regionale. Tra finanziamenti concessi dallo Stato e somme stanziate dalla Regione si è raggiunta la cifra significativa di 28,4 milioni di euro. Il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale ha ricevuto un finanziamento di 556.000 euro, neppure il 2% del totale, per interventi urgenti di ripristino delle opere danneggiate nel suo comprensorio di competenza, circa 200.000 ettari tra il Sillaro a ovest, il Lamone a est, il Reno a nord e lo spartiacque del bacino idrografico a sud, in cinque province (Ravenna, Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara, Firenze) e 35 comuni. Altre sarebbero le risorse necessarie per aumentare il grado di protezione del territorio rispetto agli eventi calamitosi.
«Con la stagione autunnale ormai alle porte è necessario mantenere alta l’attenzione sull’importanza della tutela del nostro territorio dal rischio idrogeologico – afferma il presidente del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale Alberto Asioli –. Nonostante questa lunga estate quasi senza pioggia, non sono passati che pochi mesi dall’evento calamitoso di febbraio. Allora emerse in tutta evidenza la fragilità del territorio di bassa pianura a fronte dell’effetto combinato di piogge abbondanti e di una marea eccezionalmente alta. Vaste aree coltivate a nord della San Vitale subirono allagamenti, con inevitabili ripercussioni in termini di reddito e indotto occupazionale, e solo grazie alla cassa di espansione realizzata dal nostro Consorzio a Lugo si è evitato un danno alle abitazioni.
Da tempo il nostro Consorzio sottolinea come queste opere, benché fondamentali, non siano più sufficienti a far fronte ai nuovi scenari che si sono venuti a creare – aggiunge Asioli – sia per effetto del cambiamento climatico sia per la progressiva impermeabilizzazione dei suoli dovuta all’estensione delle aree edificate. Per questo abbiamo programmato una serie di interventi finalizzati alla messa in sicurezza del territorio di bassa pianura e abbiamo progetti pronti che potrebbero avere una rapida realizzazione. Il Consorzio però per legge non può impiegare le proprie risorse finanziarie se non per la manutenzione e l’esercizio del patrimonio di opere già realizzate. Per la costruzione di nuove infrastrutture dipendiamo da finanziamenti esterni, di Stato o Regione.
È per questo – conclude Asioli – che rivolgo un appello alle istituzioni, affinché tengano nella dovuta considerazione l’esigenza di un adeguamento della rete scolante di bonifica. In questo confidiamo nell’appoggio degli enti locali: l’unità d’azione con i Comuni è fondamentale, ne è dimostrazione la realizzazione della cassa d’espansione Brignani, nella zona sud-ovest di Lugo, avvenuta in poco tempo grazie a una stretta e proficua collaborazione tra Consorzio e Amministrazione comunale.».
In particolare, tra le priorità individuate dal Consorzio vi è la riprofilatura del collettore generale del distretto di pianura Canale di bonifica in destra di Reno, un intervento sulle botti a sifone all’intersezione dello stesso canale con Santerno, canale dei Mulini e Senio, varie casse d’espansione nei comparti idraulici Zaniolo-Buonacquisto, Canal Vela e Fosso Vecchio e altre opere diffuse lungo la rete scolante consortile, per un importo complessivo, considerando soltanto le priorità, di 41 milioni di euro.

Foto: Fosso Vecchio Villa Prati