ANBI – “I Contratti di Fiume, momenti partecipativi per la condivisione di problemi e proposte interessanti le acque pubbliche, devono, ai fini della loro efficacia, trovare collocazione nei piani di gestione delle acque”.
Lo sottolinea Anna Maria Martuccelli, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), in relazione al confronto sul nuovo strumento di partecipazione condivisa, aperto da un recente convegno a Venezia Mestre.
“Occorre altresì – prosegue Martuccelli – individuare quali siano i provvedimenti vincolanti per tutti i soggetti partecipanti, in modo che gli impegni assunti possano determinare una positiva applicazione.”
Con riferimento specifico ai contenuti di tali Contratti, che incidono su un bene pubblico quale l’acqua, già soggetto a vincoli di utilizzazione e tutela, Martuccelli sottolinea che dovrebbero essere inseriti nell’ambito delle “Misure supplementari” dei Piani di Gestione delle Acque (la competenza è delle Autorità di Distretto Idrografico), che tengono conto delle situazioni in atto e delle possibilità di variazione o adeguamento, definendone i contenuti e quindi l’efficacia.