Modena, 29 marzo 2016 – Che l’Italia sia un paese fragile, dal punto di vista idrogeologico, lo dimostra l’alto numero di notizie di smottamenti e frane che si registrano ogni giorno nei territori collinari e montani. “Accanto ai problemi diciamo ‘congeniti’, dovuti alle caratteristiche morfologiche del nostro paese, incuria, abbandono, spopolamento, e tanti altri fattori si sono aggiunti ad aggravare un quadro già critico – riferisce il Presidente del Consorzio della Bonifica Burana Francesco Vincenzi. E seppure i corsi d’acqua montani, poiché naturali, sono di competenza della Regione e la storia dell’operato della bonifica in montagna sia relativamente recente – almeno rispetto al lavoro in pianura – come Consorzio abbiamo attivato tutte le sinergie possibili risolvendo numerose situazioni compromesse da erosione o frane. Non solo: per fronteggiare l’aumento di instabilità del territorio, lavoriamo nella direzione di una crescente prevenzione grazie ai continui sopralluoghi e alla concertazione con gli altri Enti locali.”  Il Consorzio di Burana svolge dunque compiti completamente differenti in territorio montano: se in pianura si occupa di irrigazione e scolo delle acque tramite canali artificiali e impianti idrovori, in montagna opera attraverso un programma di interventi di sistemazione pendici e versanti, recupero delle zone franose, pulizia alvei e sponde, sistemazione briglie, ecc. con tecnici dedicati e specializzati, sulla base sia della conoscenza del territorio che rispondendo a segnalazioni di privati ed Enti. Il Consiglio di Amministrazione del Burana ha di recente approvato, per il 2016, complessivi 510mila euro ai quali si aggiungono gli interventi urgenti; nonché i soldi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Regione Toscana per l’Abetone. Il Direttore del Consorzio Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi, dichiara: “Seppure le risorse siano ancora inferiori al dovuto per fronteggiare il tema in maniera importante, riconosciamo che sta crescendo la sensibilità al tema del dissesto idrogeologico in Italia. Il Burana opera su oltre 86mila ettari di territorio montano che vanno dalle porte di Modena all’Abetone: 10 comuni nel Frignano, i restanti tra Terre dei Castelli, Distretto ceramico, Alto Reno, Valli del Reno, Lavino e Samoggia, Appennino Bolognese e Pistoiese. Si tratta di un territorio vasto che, nonostante l’impegno di diversi Enti per la valorizzazione del patrimonio naturale e dei prodotti tipici, sta vivendo una grave crisi economica, con riflessi turistici e abitativi, interessato da diffuse situazioni di dissesto. Ogni anno i nostri tecnici monitorano il territorio per risolvere le criticità più importanti, in modo da non trascurare nessun comune. I comuni che non sono oggetto di intervento in un anno, entro il successivo vengono presi in carico, così da distribuire le risorse nel modo più equo possibile. Senza trascurare il fatto che nella visione di bacino in cui opera la bonifica gli interventi a monte hanno solitamente ripercussioni sui territori a valle.” In quanto Ente di autogoverno, va ribadito il fatto che le somme investite nei lavori, accanto ai finanziamenti regionali provengono dai contributi di bonifica, in una logica compartecipativa che vuole che paghi solo chi trae beneficio dall’attività del Consorzio. Chi trae beneficio e in che misura lo stabilisce il documento cardine di ogni Consorzio di Bonifica, chiamato Piano di Classifica. Il Consorzio Burana informa i contribuenti che nel 2015 si è concluso l’iter di approvazione del nuovo Piano di Classifica del Consorzio che segue le linee guida della Regione Emilia-Romagna e che è entrato in vigore nel 2016. Il Piano è stato sottoposto a revisione per tutti i Consorzi emiliano romagnoli, proprio in virtù di un territorio profondamente cambiato. Anche in montagna, come nel comprensorio di pianura, si terranno degli incontri con i contribuenti per spiegare i cambiamenti attivi già nella cartella dell’anno in corso. Due gli incontri previsti in montagna dal Burana: l’11 aprile 2016 a Pavullo nel Frignano (alle ore 17,00 presso la Sala Consigliare dell’Unione dei Comuni del Frignano – Via Giardini, 15) e il 14 aprile a Zocca (ore 17,00 presso il Municipio, Sala Consigliare – Via del Mercato, 104). Gli appuntamenti per il nuovo Piano di Classifica rappresentano un importante momento di confronto con la cittadinanza durante i quali verranno date tutte le informazioni sull’attività del Consorzio e sui cambiamenti dovuti al nuovo Piano, si invita dunque alla massima partecipazione.