img-8796ROMA, 20 maggio 2019 – Se il maltempo sta colpendo il Nord da settimane, non piove ovunque alla stessa maniera: a dirlo è l’ANBI (Associazione Nazionale dei  Consorzi per la  Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), analizzando i dati sugli apporti fluviali. Nel comprensorio di Reggio Emilia, ad esempio, le piogge particolarmente intense di questi ultimi giorni, cadute con una media in pianura di 40 millimetri e con punte fino a 70 millimetri nella zona di alta pianura, stanno tuttora impegnando duramente la struttura operativa del Consorzio di bonifica Emilia Centrale; tra le principali manovre effettuate si segnalano l’attivazione delle idrovore del Torrione a Gualtieri e di Mondine a Boretto.  Nella stessa regione sta invece rientrando nella normalità il fiume Savio che, tra il 10 ed il 12 Maggio scorsi, aveva subito un incremento di portata pari ad oltre 292 metri cubi al secondo, esondando; sempre in Emilia Romagna, il torrente Enza ed il fiume Secchia sono largamente sopra la media stagionale. Diversa è la situazione del fiume Po che, in tutti i rilevamenti (Piacenza, Cremona, Boretto, Borgoforte, Pontelagoscuro) non solo è sotto la media storica, ma anche sotto i livelli dello scorso anno. In Piemonte, i fiumi (Po, Dora Baltea, Tanaro, Stura di Lanzo) permangono largamente sotto le portate di un anno fa, mentre gli invasi (Ingagna, Ostola, Ravasanella) sono invece indirizzati verso il limite della capienza. Al Centro Sud (Abruzzo, Puglia) ed isole (Sicilia, Sardegna) i bacini si stanno riempiendo ulteriormente; fa eccezione, però, la Basilicata, dove mancano all’appello quasi 65 milioni di metri cubi d’acqua. Il lago di Bracciano è a -133 sullo zero idrometrico. Non fanno eccezione i grandi laghi: se il lago di Garda sta sfiorando il massimo storico, il lago di Como è sotto la media del periodo. “Questa situazione così frammentata localmente  – commenta Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI – conferma la necessità di infrastrutturare il territorio con bacini capaci di raccogliere l’acqua di pioggia, trattenendo le ondate di piena; con la realizzazione degli interventi previsti dal Piano Nazionale Invasi punteremo così ad abbinare  funzioni ambientali e di prevenzione idrogeologica.”