Al termine di un inverno siccitoso e pressoché privo di precipitazioni, il Consorzio di Burana deve far fronte alla pressanti richieste del mondo agricolo di poter disporre di risorse idriche adeguate per determinate colture idroesigenti. Così il Consorzio, fin dalla fine di febbraio, ha avviato la stagione irrigua con il parziale invaso della propria rete distributrice d’acqua, garantendo sia l’approvvigionamento anticipato a serre e coltivazioni che la messa in funzione del servizio antibrina per i frutteti (attraverso l’impianto Concordia Sud) per scongiurare gli effetti delle gelate tardive che, anche nel presente anno, caratterizzano la stagione primaverile.
L’attività irrigua nel comprensorio consorziale viene svolta principalmente dal Canale Sabbioncello, che attraverso l’omonimo impianto, provvede all’approvvigionamento idrico di circa 60.000 ettari. Ma proprio il Canale Sabbioncello potrebbe rappresentare un ostacolo a tale attività perché, dopo attenti e scrupolosi sopralluoghi, gli argini che ne convogliano l’acqua verso altri canali distributori si presentano “gruvierati” dai cunicoli scavati nello scorso inverno dalle numerosissime nutrie che li hanno prescelti quale dimora ottimale. L’acqua fornita dal Sabbioncello nei periodi di massima attività irrigua, scorre ad una quota superiore mediamente di 1,5 – 2 metri rispetto al livello della campagna circostante ed i danni che verrebbero arrecati dalla rottura degli argini ai terreni circostanti sarebbero ingenti, così come si è verificato un decennio fa in località S. Lucia in comune di Quistello, con possibili implicazioni anche per la pubblica incolumità.
Per scongiurare tali rischi, il Consorzio si è già attivato presso lo Stap di Mantova (Servizio Tecnico Amministrativo Provinciale), chiedendo finanziamenti per il consolidamento e l’impermeabilizzazione – tramite l’infissione di palancole metalliche – delle arginature del canale, ma occorrerebbero ulteriori cospicui finanziamenti per mettere in sicurezza i lunghi tratti a rischio presenti sul canale, ricadenti tra la Regione Lombardia e la Regione Emilia – Romagna.
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E, a questo proposito, è stata recentemente rinnovata per un triennio la collaborazione tra Consorzio della bonifica Burana e Regione Emilia–Romagna e Servizio di Protezione Civile per le emergenze relative al rischio idraulico ed idrogeologico del comprensorio consortile.
La collaborazione si concretizza nella disponibilità da parte del Consorzio a fornire mezzi, attrezzature e personale specializzato durante le emergenze e prevede, oltre alle attività di previsione e prevenzione quali simulazioni di eventi idraulici critici ed interventi tecnici preventivi, lo scambio continuo di dati meteorologici ed idrometrici grazie al collegamento telematico e radiotelefonico alla sala operativa regionale.
La disponibilità riguarda sia mezzi sofisticati, quali le stazioni di telerilevamento, ma anche autoveicoli ed autocarri, escavatori, gruppi elettrogeni, motopompe, natanti ed anfibi, come pure, per praticissime quanto mai necessarie operazioni, sacchi di iuta e teloni plastificati, già forniti dal Consorzio a diversi Comuni del proprio comprensorio di montagna durante le emergenze dell’autunno 2000. Il personale stesso, adeguatamente formato, potrà essere a disposizione, compatibilmente con le emergenze idrauliche che potranno verificarsi in concomitanza nel comprensorio consorziale.