Da uno studio del CER (il Consorzio di bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo) sulla piovosità e l’evaporazione (l’acqua che va perduta nell’atmosfera) emergono chiaramente gli effetti di un surriscaldamento dell’atmosfera nella pianura emiliano-romagnola dovuti all’effetto serra.
Negli ultimi dieci anni (1991-2000) ha piovuto meno rispetto alla media del quarantennio precedente: 678 mm di acqua piovuta all’anno contro 717 mm del periodo 1951-1990. Pure negativa è la situazione relativa alle temperature e all’evaporazione, che rappresenta in un certo senso la domanda d’acqua delle colture. L’evaporato annuo nel 1991-2000 ha raggiunto i 782 mm di media contro i 755 mm del quarantennio precedente.
In sostanza negli ultimi dieci anni ha piovuto di meno ed è stato più caldo e questo ha fatto aumentare la domanda d’acqua, in particolare nella stagione irrigua (semestre aprile-settembre). Nel complesso il bilancio del periodo irriguo si è aggravato, da un deficit di 285 mm nel periodo 1951-1990 ad un deficit di 309 mm nel periodo 1991-2000, con un peggioramento di 24 mm. Di conseguenza serve molta più acqua nella pianura emiliano-romagnola, e non solo per irrigare. La situazione non è destinata a migliorare perché, se le previsioni climatiche si riveleranno esatte, l’effetto serra continuerà e con questo il surriscaldamento dell’atmosfera.
L’emergenza irrigua nella pianura padana sarà al centro del convegno internazionale ‘Acqua a irrigazione’ organizzato a Cremona (25-27 settembre) dalla Regione Lombardia e dall’Unione delle Bonifiche e Irrigazioni per la Lombardia e al quale parteciperanno i ministri per l’Ambiente, on. Altero Matteoli, e delle Politiche Agricole on. Gianni Alemanno, oltre al presidente nazionale dell’Associazione Bonifiche, on. Arcangelo Lobianco, e ai presidenti delle tre Confederazioni agricole Paolo Bedoni, Augusto Bocchini e Massimo Pacetti. Per l’Emilia-Romagna sarà presente il presidente regionale Emilio Bertolini. Con specifiche relazioni interverranno il direttore regionale dott.ssa Elisabetta Belli e il direttore del Consorzio di Burana ing. Gianni Chiarelli. .