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Bologna, 17 luglio 2019 – “La cantierabilità dei progetti redatti dai Consorzi di bonifica ed irrigazione ha permesso l’attribuzione, alla Regione Emilia Romagna, di 204 milioni di euro da finanziamenti pubblici, concorrendo in maniera determinante al maxi-piano di investimenti per la realizzazione di 42 interventi per il potenziamento e miglioramento delle infrastrutture irrigue. E’ la conferma, qui come in altre regioni d’Italia, della capacità progettuale degli enti consorziali, rimasta unica dopo che passate scelte politiche hanno svuotato, di tale potenzialità, altri enti d’area intermedia: siamo l’ultimo, grande ufficio progetti a servizio del territorio!” A sottolinearlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto all’incontro “Più acqua per l’agricoltura”, organizzato a Bologna da Regione Emilia Romagna. “Altre risorse arriveranno – anticipa poi il Presidente di ANBI – In questi giorni i primi enti consorziali stanno approvando le delibere per l’avvio delle procedure di apertura dei cantieri per migliorare le infrastrutture idriche del Paese, grazie ad investimenti per quasi un miliardo di euro, che garantiranno migliaia di posti di lavoro.  Per questo, ci stiamo attrezzando per utilizzare le risorse bene ed in tempi utili, perché i cambiamenti climatici ci obbligano a fare presto. Dobbiamo lavorare per un nuovo modello di sviluppo, che abbia, al centro, un territorio idraulicamente sicuro a servizio delle sue eccellenze turistiche ed agroalimentari. Ogni anno cadono, sull’Italia, circa 1000 millimetri di pioggia; dobbiamo utilizzarli meglio, grazie all’efficientamento della rete irrigua, ma anche grazie alla realizzazione di un piano invasi, che abbia una prospettiva almeno ventennale. Per questo chiediamo, attraverso l’azione di Irrigants d’Europe, che la nuova Politica Agricola Comune valorizzi la funzione produttiva ed ambientale dell’irrigazione nei Paesi mediterranei. I Consorzi di bonifica – conclude Vincenzi – sono una locomotiva del Paese, impegnati ad incrementare la resilienza delle comunità e ad accorciare il divario fra Nord e Sud dell’Italia.”