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Bologna, 12 luglio 2019 – Il Consorzio C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo celebra i 60 anni di sperimentazione a servizio dell’agricoltura. L’ente consortile, nato nel 1939 ma dove l’avvio della sperimentazione data 1959, è oggi il centro di eccellenza della ricerca sul risparmio idrico nell’utilizzo delle risorse idriche per l’irrigazione, a livello nazionale ed internazionale, come indicano tutti gli studi di settore. A Mezzolara di Budrio, in provincia di Bologna, dove ha sede l’area sperimentale “Acqua Campus”, unica in Europa nella ricerca applicata sulle pratiche irrigue, si apre ufficialmente un anno di iniziative volte a condividere i risultati ottenuti dal CER in questo settore strategico per l’economia, l’ambiente e l’agricoltura del Paese. Attualmente, tra i progetti in corso, ci sono: “Green4water” per affrontare la tematica delle “Green Infrastructures (Infrastrutture Verdi) per la rinaturalizzazione delle città e in generale del territorio; “Aladin” per sviluppare nuove tecnologie per l’irrigazione di precisione; “Moses” per implementare ed applicare una piattaforma informativa a supporto della pianificazione delle risorse irrigue. Particolarmente innovativi sono inoltre i progetti di studio sull’influenza colturale della falda ipodermica, la realizzazione dei “canali intelligenti”, l’incremento di resilienza irrigua delle campagne ai cambiamenti climatici. “Quella del Consorzio C.E.R. è una realtà, di cui andare orgogliosi per gli importanti risultati raggiunti ed internazionalmente riconosciuti. L’auspicio sono altri anni di successi, confermandosi punto di riferimento non solo per i Consorzi di bonifica e di Irrigazione, ma per più ampi settori agricoli ed ambientali”: così Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI, saluta l’importante ricorrenza. “Le innovazioni prodotte dal C.E.R. in 60 anni di attività – precisa Paolo Mannini, Direttore Generale del Consorzio C.E.R. – hanno inciso profondamente sul miglioramento dell’uso dell’acqua in agricoltura, individuando soluzioni innovative, che sono state in grado di incrementare le produzioni con il minimo consumo irriguo. Siamo stati innovatori nell’applicazione dei rotoloni semoventi ed a realizzare il primo drenaggio tubolare, nonché ad introdurre gli impianti a goccia; abbiamo messo a punto un preciso bilancio idrico delle colture e, grazie ai più moderni sistemi di analisi territoriale, anche il sistema migliore per irrigarle, suggerendo agli agricoltori come, quando e quanta acqua utilizzare: è la base per i sistemi esperti Irrinet ed Irriframe, frutto della ricerca applicata italiana.” “Il Canale Emiliano Romagnolo è un’opera unica nel panorama nazionale, perché interpreta le esigenze dell’economia, coniugando l’idraulica allo sviluppo dell’agricoltura e del territorio, precorrendo i tempi su temi fondamentali, quali il cambiamento climatico ed il risparmio idrico”: a sottolinearlo, in conclusione, è il Presidente del Consorzio di 2° grado, Massimiliano Pederzoli, aprendo così le celebrazioni per il 60° della sperimentazione del C.E.R. .