foto-trebbia-a-rivergaro

Piacenza, 5 aprile 2019 – Si avvicina la stagione irrigua e il Condominio del Rivo Villano ha necessità di ricevere l’acqua utile a soddisfare le campagne di Rivergaro per un territorio di oltre 1000 ettari. Il Consorzio di Bonifica di Piacenza si è attivato per realizzare le opere in alveo che annualmente compie per permettere di derivare le acque dal Trebbia al Rivo Villano, intervento necessario per vincere il dislivello di oltre due metri – frutto delle asportazioni di ghiaia degli ultimi 10 anni – che separa la presa del canale irriguo dall’alveo naturale del torrente. A un passo dalla realizzazione delle arginature, il Consorzio di Bonifica, ha ricevuto una prescrizione – nuova, inaspettata e molto limitante – da parte dell’Ente di Gestione dei Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale. Prescrizione, firmata dal Dott. Michele Zanelli (responsabile d’area dell’Ente Parchi) che cita testualmente quanto segue: “Prescrizioni specifiche per le opere di derivazione a favore del Rivo Villano:

  • potranno essere eseguiti solo i lavori di modificazione morfologica del corso d’acqua in prossimità della presa, strettamente necessari per permettere la derivazione mediante trattrice e idrovora meccanica, così come già previsto dal richiedente in caso di abbassamento del livello dell’acqua in alveo;
  • Il cantiere di sollevamento dovrà essere organizzato in modo tale da evitare qualsiasi sversamento di carburante e lubrificante”.

A commentare è Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza: “Questa determina del Parco è un attacco al nostro territorio di cui non capiamo i connotati. Paradossalmente il Parco invece di favorire l’ambiente lo inquina. Come si evince dalla  prescrizione, infatti, il sollevamento dell’acqua (dal Trebbia al Rivo Villano) deve avvenire grazie ad un trattore che, acceso 24 ore su 24, permette alle acque di entrare nel rivo irriguo provocando un grande consumo di combustibile e un elevato inquinamento acustico”. Continua Fausto Zermani: “Si è costruito una scatola, quella del Parco, in cui tutti abbiamo creduto pensando fosse un partner con cui valorizzare il territorio e i suoi prodotti, con cui condividere l’operato a favore del mondo della produzione e con cui esaltare quella che è la straordinaria attività dell’agricoltura. In realtà (il Parco) si dimostra essere una scatola vuota in cui si annidano le personali convinzioni di alcuni funzionari le cui azioni e limitazioni si ripercuotono contro il territorio stesso”. Conclude Fausto Zermani: “La storia del Rivo Villano è plurisecolare, ci sono documenti che parlano dell’esistenza del rivo fin dall’epoca del Barbarossa. Stiamo parlando di acqua che non è solo un bene vitale per l’agricoltura ma per l’intero ambiente circostante in quanto, circolando nei canali, va ad alimentare la falda e a preservare la flora e la fauna che creano quel bel paese che ci emoziona quotidianamente ”. Piena condivisione alle parole di Fausto Zermani (Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza), è espressa dalle associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura e Cia con i loro presidenti Marco Crotti, Filippo Gasparini e Franco Boeri.