vincenzifrancesco-2Roma, 21 novembre 2018 –L’Emilia Romagna è un’eccellenza in un sistema efficiente ed esempio di grande modernità a servizio del territori. Di fronte ai cambiamenti climatici la soluzione non è lo stato di calamità permanente, ma un lungimirante disegno di manutenzione del suolo ed una capacità operativa, che i Consorzi di bonifica dimostrano con l’attività quotidiana, nonchè  mettendo un patrimonio di progetti definitivi ed esecutivi a servizio del Paese. Oggi, in Emilia Romagna, si raccolgono i risultati di quattro anni di attività intensa, svolta da amministratori e tecnici del sistema di bonifica; adesso, l’obbiettivo strategico è  realizzare presto e bene le opere e gli invasi finanziati con 230 milioni di euro.” A parlare così è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto ad un convegno a Bologna. “L’esempio dell’Emilia Romagna – prosegue il Presidente di ANBI – mi permette di tornare ad evidenziare come l’operatività dei Consorzi di bonifica sia strettamente legata all’ordinario regime democratico di tali enti, altresì annichilito dai pluriennali commissariamenti in Sicilia e, in parte, anche in Puglia. Il ritorno alla funzione di autogoverno del territorio secondo il principio di sussidiarietà, nonché l’applicazione del federalismo fiscale dato dal contributo di bonifica, sono condizioni indispensabili in vista di un piano di investimenti infrastrutturali nel Meridione da affiancare al recente sblocco di 700 milioni per interventi di sistemazione del territorio in tutta Italia, derivati dal Piano Irriguo Nazionale, dal Fondo Sviluppo e Coesione, dal Piano Nazionale Invasi.”