Cesena, 07 Novembre 2018 – Negli ultimi giorni su una testata locale e su alcuni social sono state divulgate sul Consorzio di bonifica della Romagna informazioni tendenziose le cui fonti, probabilmente mosse da ritenute violazioni di interessi del tutto personali, risultano prive di qualunque fondamento e ben lontane dalla realtà dei fatti. Probabilmente il desiderio del facile scoop e del facile consenso ha fatto il resto, confondendo addirittura aspetti di vita dell’Ente, il cui risultato è stato solamente quello di mettere nel ventilatore della facile notizia tanto fango, volendo addirittura negare, con una lettura errata e strumentalizzata dei dati di bilancio, la corposa e quotidiana attività svolta da tutta la struttura consortile nel reale ed effettivo interesse esclusivo, questo si, della Collettività. Sono state diffuse informazioni relative ad una inchiesta giudiziaria sui vertici del Consorzio di bonifica della Romagna, pubblicando nomi e cognomi degli indagati violando così iprincipi più elementari della privacy, divulgando sui medesimi pesanti affermazioni del tutto false, nonchè notizie legate ad indagini che si assumono in corso. Piena fiducia nella Magistratura che al termine delle proprie indagini saprà porre definitivamente l’accento sulla verità; questo però è aspetto che non va confuso con le vicende amministrative e non deve e non può oscurare l’attività che viene svolta con passione e competenza dalla stragrande maggioranza del Consiglio di Amministrazione e ogni giorno da tutto il personale consortile su un comprensorio molto esteso ed eterogeneo (oltre 357 kmq) costituito da oltre 2.200 km di canali di bonifica, 48 impianti ed opere elettromeccaniche di allontanamento delle acque meteoriche con una capacità di sollevamento di 168.000 lt/sec, delle oltre 600 opere di regolazione idraulica (paratoie, botti sifone e manufatti diversi), dei 61 impianti irrigui in pressione per tramite di 800 km di condotte e 500 km di canali ad uso promiscuo a servizio di oltre 5.000 aziende agricole per una superficie agraria utile servita e gestita di oltre 32.000 ha, fornendo 60.000.000 mc/anno di acqua di qualità ad uso irriguo a supporto del made in italy e della sicurezza alimentare nonchè ad uso plurimo per il civile non potabile e addirittura a supporto dell’attività di Romagna Acque. A questo si aggiunge una nutrita serie di interventi nel comprensorio collinare e montano di contrasto al dissesto idrogeologico (oltre 100 cantieri nel 2018) e di miglioramento alla viabilità rurale, realizzati in gran parte con proprie maestranze, tecnici mezzi d’opera e strutture di supporto consortili. Non è pertanto possibile, se non negando la realtà, che una macchina così complessa, che ho l’onore di presiedere, con attività così composite e articolate possa essere semplicisticamente ridotta e messa in cronaca per vicende squisitamente interne volte a migliorare il lavoro di squadra, isolando chi, non avendo rappresentanza, antepone il pregiudizio, il mancato rispetto dei ruoli e l’interesse di pochi a quello della  collettività.