Roma, 25 ottobre 2018 – “I commissariamenti dei Consorzi di bonifica hanno una matrice comune: l’ingerenza della politica, paradossalmente poi chiamata a risolvere situazioni create da sue scelte sbagliate e che pesano sulla funzionalità dell’ente. E’ così in Puglia come in Sicilia, dove i commissariamenti si trascinano da troppi anni; è invece dimostrato che l’efficienza di un ente di autogoverno, quale  il Consorzio di bonifica, è direttamente legata alla gestione democratica, quindi elettiva, degli organi amministrativi dell’ente, fondato sui principi di sussidiarietà e federalismo fiscale. Per questo, torniamo a sollecitare le Regioni a procedere alla ricostituzione degli organismi amministrativi dei Consorzi commissariati, evitando ingiuste accuse nei confronti di lavoratori, che da tempo subiscono scelte, dettate da logiche estranee all’efficienza dell’ente.” Risponde così Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), alle polemiche per le criticità idrogeologiche, seguite a violenti eventi meteorologici, registrate in alcune regioni italiane. “Premesso che il rischio zero non esiste – conclude il Presidente di ANBIle reti idrauliche gestite dai Consorzi di bonifica sono quelle, che meglio reggono alle conseguenze dei cambiamenti climatici. E’ la conferma del quotidiano lavoro e della professionalità di tale enti, riconosciuta dagli stessi Commissari e dall’Accordo Stato-Regioni del 2008, la cui applicazione è garanzia di sicurezza per lo sviluppo dei territori. Agli interlocutori politici chiediamo di dare spazio alla cultura del fare bene, che ci è propria!”