Sono stati affrontati a Roma nell’annuale assemblea dell’ANBI, a cui aderisce il Consorzio della Bonifica Burana, i temi che riguardano il territorio italiano ed i problemi che affliggono il paese a causa delle lungaggini burocratiche. 

Modena, 9 luglio 2018 – “Ci sono a disposizione 1 miliardo e 300 milioni di euro da investire nella sistemazione del territorio: dalla salvaguardia idrogeologica alla infrastrutturazione irrigua. I Consorzi di bonifica hanno pronti progetti per oltre 2 miliardi; serve dinamismo operativo per superare l’attuale stallo burocratico, che sta impedendo l’apertura dei cantieri, mettendo a rischio i finanziamenti europei.  I tempi di realizzazione delle opere sono determinanti non solo per lo sviluppo dei territori, ma perché sono una straordinaria opportunità di rilancio economico ed occupazionale per il Paese.” A sottolinearlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, intervenuto alla prima giornata dell’annuale Assemblea ANBI. Una prima risposta viene da Giuseppe Blasi, capo dipartimento al Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali, intervenuto al seminario ANBI che afferma “Senza due ricorsi, che allungano i tempi di esame fino a Settembre, avremmo pubblicato entro Luglio le graduatorie dei progetti del Piano Irriguo Nazionale. E’ nostro impegno attribuire, entro l’anno, le concessioni per l’apertura dei cantieri e puntare, entro il 2023, ad avere utilizzato almeno il 90% della spesa attribuita dall’Unione Europea. Per il restante 10% ne chiederemo eventualmente l’utilizzo per altri interventi. L’esperienza, però, insegna; per questo, stiamo individuando una nuova metodologia per l’attribuzione dei 245 milioni di euro, previsti dal Fondo Sviluppo e Coesione.” Immediata la replica del presidente dell’ANBI – Francesco Vincenzi – “Oggi, la velocità di realizzazione delle opere pubbliche, è un imprescindibile fattore. Attualmente, per infrastrutture sul territorio, ci sono a disposizione 1,3 miliardi di euro, a fronte dei quali i consorzi di bonifica hanno presentato un parco progetti dal valore doppio. Questa capacità progettuale la dovremo trasferire al più presto anche sul piano esecutivo.” Al seminario si è parlato anche della variabilità climatica, che sta caratterizzando l’estate italiana ed ai violenti fenomeni meteorologici, cha hanno colpito Moena in Trentino, ma anche Torino e la provincia di Milano. L’ANBI rilancia la necessità di un Piano di manutenzione straordinaria del territorio. Il presidente Vincenzi ribadisce infatti “Di fronte al consolidamento dei cambiamenti climatici, dobbiamo aumentare la capacità di resilienza delle comunità. Adeguare, in particolare le aree urbanizzate, alla estremizzazione degli eventi atmosferici è la più grande opera pubblica, di cui il Paese necessita, capace di dar vita a migliaia di posti di lavoro.” “Alcuni di questi interventi – prosegue il presidente di ANBI – sono ricompresi in quel miliardo e 300 milioni a disposizione per infrastrutture idrauliche e fermi nei meandri burocratici. Auspichiamo che la conclusione della positiva esperienza di #italiasicura non comporti ulteriori rallentamenti.”