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Modena 22, marzo 2018 – Come da tradizione il primo fine settimana dopo il solstizio di primavera il FAI – Fondo Ambiente Italiano organizza le “Giornate FAI di Primavera” in oltre mille siti storici della penisola. La Delegazione FAI di Modena offre agli appassionati la possibilità di accedere alle sale di rappresentanza dello storico Palazzo Borsari in Modena – corso Vittorio Emanuele II, 107 – sede del Consorzio della Bonifica Burana con la possibilità di comprendere la storia di Modena. A questo si affiancherà l’opportunità di conoscere le funzioni del Consorzio della Bonifica Burana che ha in questa sede il punto nevralgico per la gestone del sistema di bonifica fatto di 2.200 Km di canali e decine di impianti. È anche l’occasione per il Consorzio di ricordare la Giornata mondiale dell’acqua che ogni anno il 22 marzo richiama l’attenzione su questa importante risorsa e sul suo corretto utilizzo. A questo riguardo è prevista la presenza del Consorzio a “Labirinti d’Acque 2018” a Fontanellato (PR). Il Direttore del Consorzio Burana, Ing. Cinalberto Bertozzi, ricorda come l’Ente abbia accolto la richiesta del FAI di aprire e rendere visitabile la sede del Consorzio Burana, Palazzo Borsari, con grande soddisfazione, consapevoli del patrimonio di cui disponiamo. Il Palazzo fu fatto costruire come simbolo di prestigio dalla famiglia Borsari di Finale Emilia e restò in loro possesso fino agli anni Trenta quando fu ceduto all’Istituto di Previdenza Sociale. Solo nel 1948, dopo il restauro a seguito dei danni dovuti ai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale fu acquistato dall’allora Consorzio Interprovinciale per la bonifica di Burana. Da allora il palazzo è stato oggetto di adeguamenti e ristrutturazioni di cui l’ultima recentemente a seguito del terremoto del 2012.Particolare attenzione è stata profusa per il consolidamento della struttura e per la messa in sicurezza dei prospetti. Il Presidente del Consorzio Burana Francesco Vincenzi, conferma come quest’occasione ci permetta non solo di aprirci e farci conoscere, come stiamo facendo da diversi anni, a tutti coloro che ci vogliono incontrare ma anche mostrare, durante la visita, le moderne tecnologie per il telecontrollo del sistema di bonifica perché l’opera quotidiana di chi lavora costantemente sul territorio è una funzione essenziale anche per prevenire le calamità legate ai cambiamenti climatici. Vincenzi ricorda come ciò che più affascina è che la storia di Palazzo Borsari si intreccia con quella di Modena, del ducato degli Estensi e, in particolare, con l’assetto delle vie d’acqua che transitavano in città per la navigazione ed il trasporto delle merci. Dunque è sempre l’acqua che ritorna, il filo conduttore del lavoro della bonifica che sempre resta in comunione con il paesaggio e la storia della comunità che lo abita.