img_3579Reggio Emilia – Mantova, 9 giugno 2017 – In merito al progetto di ricerca di idrocarburi nell’area “Fantozza”, nei Comuni di Guastalla, Novellara, Reggiolo, Campagnola Emila, Fabbrico, Reggiolo, Rolo, Rio Saliceto i Consorzi di Bonifica dell’Emilia Centrale e Terre dei Gonzaga in destra Po ricordano che il sistema di canali e impianti a cui si deve la sicurezza idraulica di tali territori è stata raggiunta solamente all’inizio del XX secolo grazie alla grande attività di bonificazione di tale periodo, progettata e realizzata sulla base di livelli altimetrici ben definiti. Gli effetti della subsidenza, che come si sa, è un fenomeno correlato anche alle estrazioni dal sottosuolo, potrebbero mettere in difficoltà il delicato sistema idraulico di bonifica, già fortemente stressato dalla fortissima urbanizzazione degli ultimi 50 anni e dai recenti cambiamenti climatici causando danni non solamente alle coltivazioni agricole, in queste zone di particolare pregio, ma anche agli insediamenti abitatiti, produttivi e infrastrutturali realizzati dal dopo guerra in poi molto spesso proprio in aree vallive prosciugate dalla bonifica. L’equilibrio idraulico delle nostre pianure costituisce il frutto di una secolare attività di manutenzione e di programmazione del territorio. Mantenere questa situazione di equilibrio alle volte viene dato un po’ superficialmente per scontato perché, nella realtà, è costantemente messa a repentaglio dal continuo consumo del suolo (basti pensare che il territorio urbanizzato nella nostra pianura è passato dal 2 al 20 per cento nell’arco di una settantina di anni) e da altri fattori endogeni quali i cambiamenti climatici e la presenza di nutrie e gamberi negli argini dei canali che rischiano di comprometterne la stabilità. Per questa ragione i nostri territori, specie nella bassa pianura interessata dal progetto “Fantozza” sono significativamente esposti al rischio di alluvioni e allagamenti che, stante l’aumento della popolazione e degli insediamenti, potrebbero avere effetti ancor più devastanti. Per tutte queste ragioni si invitano gli organi competenti a voler valutare con la massima attenzione gli effetti che l’estrazione di idrocarburi potrebbero determinare, causa l’aumento del fenomeno della subsidenza, sul sistema idraulico a presidio della pianura reggiana.